Ci sono aspetti delle pensioni che molti lavoratori nemmeno conoscono. Per esempio pochi sanno che a 67 anni di età chi ha già incassato in questi anni l’APE sociale, ha diritto ad una pensione più alta per almeno 2 o 3 ragioni. Infatti a 67 anni di età un beneficiario dell’anticipo pensionistico sociale passa, a domanda, alla pensione di vecchiaia classica. E come importi non c’è assolutamente paragone tra le due misure. Infatti per chi ha montanti contributivi elevati (e sono molti visto che l’APE prevede anche 36 o più anni di contributi versati) e arriva a percepire l’importo massimo dell’APE spettante, la buona notizia è che si può percepire addirittura oltre 1.500 euro in più di pensione.
In pensione da gennaio prendendo una mensilità in più di pensione
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A gennaio anche 1.500 euro in più di pensione è ciò che spetta agli attuali beneficiari dell’APE sociale che nel corso del nuovo anno compiranno il sessantasettesimo anno di età. L’APE sociale è una misura assai particolare perché non è una classica misura pensionistica come molti la interpretano. Infatti è un assegno ponte che accompagna un lavoratore alla pensione di vecchiaia e si può percepire a partire dai 63 anni di età. Durante gli anni di fruizione dell’APE sociale infatti il lavoratore percepisce un assegno mensile pari alla pensione maturata alla data di uscita. Ma solo fino a che compie 67 anni di età e deve passare obbligatoriamente alla pensione di vecchiaia. Infatti al compimento dei 67 anni di età l’APE sociale decade d’ufficio. E per non restare privi di rateo di pensione gli interessati devono fare domanda di pensione per il trattamento di vecchiaia.
A gennaio anche 1.500 euro in più di pensione per chi passa alla vecchiaia
Come mai passando alla pensione di vecchiaia si percepisce di più se il calcolo della prestazione è identico anche con l’APE sociale? La domanda non è fuori luogo. Infatti l’APE non prevede penalizzazioni o tagli di assegno. La prestazione è calcolata col sistema misto, così come è calcolata la classica pensione di vecchiaia. Poiché l’APE sociale è erogata su 12 mensilità e non su 13, è evidente che gli interessati al passaggio tra le due misure godono immediatamente di un rateo di pensione in più. Mentre la pensione di vecchiaia prevede la tredicesima, l’APE sociale non la prevede. Per questo il solo passaggio dalla prima alla seconda misura genera un miglioramento della situazione per i beneficiari.
Il limite massimo di APE sociale è fissato a 1.500 euro
Tra le altre limitazioni dell’APE sociale c’è anche l’importo massimo dell’assegno. Infatti con l’APE sociale si può percepire massimo 1.500 euro di pensione. È evidente quindi che per chi ha un montante dei contributi intorno ai 400.000 euro, nonostante sia acclarato il diritto ad una pensione superiore ai 1.600 euro, l’assegno mensile sarà massimo 1.500 euro. Ipotizzando per assurdo che un lavoratore con l’APE sociale abbia percepito esattamente 1.500 euro, è evidente che nel passaggio alla pensione di vecchiaia con la sola tredicesima prenderà 1.500 euro in più all’anno.
Anche i calcoli della pensione determinano alcune decine di euro in più
Questo incremento esce fuori solo facendo un calcolo semplicistico relativo alla maggiorazione della tredicesima. Poi va considerato il fatto che la pensione di vecchiaia si prende a 67 anni di età, mentre l’APE sociale a 63. E a 67 anni la pensione viene calcolata con un coefficiente di trasformazione superiore rispetto a quella a 63 anni dell’APE sociale. Ed anche questo determina qualche decina di euro in più di assegno mensile oltre alla mensilità in più della tredicesima.