Come noto, al momento della scomparsa di un soggetto si apre la successione ereditaria nel luogo del suo ultimo domicilio. La successione può essere testamentaria o legittima, dipende dalla presenza o meno di un testamento. La legge nella successione legittima spartisce in quote il patrimonio del defunto agli eredi, ovvero i suoi familiari più stretti.
Se, invece, la persona ha fatto testamento ma non ha disposto di tutti i suoi beni, per quelli rimanenti si applica la successione legittima. E dunque, riemergono le quote ereditarie. Infine, il testatore deve sempre rispettare le quote minime previste dalla legge per i suoi parenti più stretti. Ove non lo faccia gli eredi possono chiedere al giudice la successione necessaria e recuperare i beni dell’eredità illegittimamente sottratti.
Il risarcimento del danno
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Gli eredi e i familiari del defunto possono ottenere, nei casi previsti dalla legge, anche la pensione di reversibilità. Si tratta sostanzialmente della pensione o dell’assicurazione del defunto riconvertita in percentuale dall’INPS in favore dei familiari a certe condizioni. A eredi e familiari del defunto può spettare, oltre a eredità e pensione di reversibilità, anche un’altra somma di denaro. In particolare, si tratta del caso in cui esista una colpevole che abbia causato la morte del familiare.
Pensiamo al medico che sbaglia l’intervento e causa la morte del paziente. Si può fare il caso dell’automobilista che non rispetta il semaforo rosso e causa la morte per incidente di un altro conducente. Si potrebbero fare molti altri esempi. In tutti questi casi il soggetto a cui, per colpa o per dolo, può essere attribuita la morte del familiare deve risarcire il danno causato ai familiari. Si parla di danno da perdita del rapporto parentale, ovverosia la sofferenza che i familiari hanno provato a causa della scomparsa del proprio caro.
A eredi e familiari del defunto può spettare l’eredità, la pensione di reversibilità e un altro cospicuo importo di denaro
A questo proposito è molto interessante una ordinanza recente della Corte di Cassazione numero 9857 del 2022. In questo provvedimento i giudici spiegano che nel caso di danno da perdita parentale in realtà i danni risarcibili sarebbero due. Si parla di danno non patrimoniale quando il danno non colpisce direttamente il patrimonio o la sfera economica del soggetto danneggiato. Gli eredi e i familiari avrebbero diritto, più in particolare, ad una doppia somma a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale.
Una prima somma va a risarcire il danno morale, cioè la sofferenza personale che i familiari e gli eredi patiscono per la perdita della persona cara. Il secondo danno è di tipo biologico, cioè i giudici ritengono risarcibile la lesione della salute psicofisica che la morte di una persona cara può causare su un soggetto. Dunque, siamo di fronte a due danni e due risarcimenti diversi. Il primo risarcimento è per la sofferenza interiore, il secondo si ha quando la scomparsa del defunto ha conseguenze sulla salute dei familiari.