Con l’arrivo dell’estate torna la voglia di spostarsi e tornare a viaggiare. Magari senza allontanarsi troppo dalla propria città, ma con il desiderio di visitare angoli meno noti del Bel Paese. Il trend di questi ultimi anni è stato quello di evitare le mete molto affollate per riscoprire bellezze poco conosciute e spesso sottovalutate.
Quando da Roma ci si dirige verso est, verso l’Abruzzo, si prediligono i piccoli centri dell’Appennino centrale. I borghi sui laghi, i paesi abbarbicati sulle montagne in mezzo ai boschi del Parco Nazionale. Belli e accoglienti fanno innamorare i visitatori che li raggiungono in circa un’ora di autostrada. Ma se si va più in là e si giunge fino alla costa adriatica si viene accolti da centri sorprendentemente belli, a due passi da Roma.
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Pescara è una città spesso sottovalutata e poco conosciuta. Forse perché è un centro moderno cresciuto nel secondo dopoguerra, che si snoda lungo il litorale sabbioso, attraversato da strade che si intersecano ad angolo retto. Ma può sorprendere per la sua vivacità culturale. Durante tutto l’anno si organizzano eventi, mostre, concerti e spettacoli. A luglio il Premio Flaiano di teatro, cinema e letteratura porta nella città i protagonisti del mondo del cinema e dello spettacolo. Sempre a luglio da circa mezzo secolo la città ospita il Festival Internazionale del Jazz con gli artisti più celebri che si esibiscono sulla costa adriatica per la gioia dei fans.
A due passi da Roma
All’inizio del secolo scorso Pescara era un’elegante cittadina di piccole dimensioni con edifici e residenze private realizzate prevalentemente in stile liberty. Di quel mondo raffinato sono rimaste molte costruzioni in giro per la città come l’elegante Palazzo Imperato considerato il simbolo del liberty pescarese che si erge luminoso all’incrocio tra le due principali vie della città, Corso Umberto e Corso Vittorio Emanuele.
Per immergersi invece nell’atmosfera dannunziana si deve raggiungere il centro storico che si sviluppa intorno a Corso Manthonè. È qui che si trova la casa del Poeta, visitabile anche all’interno. Una tappa imperdibile è anche la Pineta Dannunziana, una riserva naturale nella zona sud della città al confine con Francavilla al Mare. È un’area verde protetta di più di cinquanta ettari con specie tipiche della macchia mediterranea.
Mangiare bene spendendo poco
A Pescara si può mangiare bene senza spendere cifre folli. Difficile la scelta. La cucina abruzzese è molto varia con i sapori del mare e dei monti. Sul mare prevalgono i piatti a base di pesce tra cui il tipico brodetto, nell’interno piatti robusti dai sapori decisi come i maccheroni alla chitarra e le carni alla brace. Un locale per assaporare le tipicità della zona è la Taverna 58.
Cucina tradizionale a volte reinterpretata ma sempre sorprendentemente di qualità. Da assaggiare la fellata abruzzese, la pecora alla callara, la chitarrina con funghi e tartufi. Il prezzo di un pasto completo non dovrebbe superare i 35 euro. Si spende anche meno, sui 20 euro, se si decide per una braceria dove gustare i famosi arrosticini, spiedini di carne di pecora che sono il vanto della cucina abruzzese, accompagnati da salumi e formaggi tipici. In provincia ce ne sono diverse. Un indirizzo in città è la Braceria arrosticini da Carlo.