A chi va il patrimonio di Michela Murgia, i gioielli e i libri e il suo abito da sposa firmato Dior

Michela Murgia-Foto da imagoeconomica

È stata in questi anni una figura fondamentale nel panorama culturale italiano, con i suoi libri, i suoi dibattiti e le sue battaglie. Definire una intellettuale la scrittrice nata a Cabras è riduttivo. Comunicatrice, appassionata di teatro, presenza scomoda in tv. La lotta in favore dei più deboli porta sofferenza, e dalla lotta e di fronte alla sofferenza la Murgia non si è mai tirata indietro. A chi va il patrimonio?

Se n’è andata da pochi giorni e il vuoto che ha lasciato pare veramente difficile da colmare. Si sentiva una figlia d’anima ed era circondata da figli d’anima. La tradizione della Sardegna sa come si curano le ferite e come si può rendere felici le persone che amiamo. Essere figli d’anima significa nascere in una famiglia che non sentiamo nostra per poi essere accolti dalla vera famiglia che ci fa sentire amati e a posto con noi stessi. E questa esperienza la scrittrice l’ha vissuta sulla sua pelle.

Ha dovuto fare testamento molto prima della sua dipartita perché sapeva che era importante prendersi cura delle persone che la circondavano di affetto. Alessandro Giammei, che gestirà il suo patrimonio di inediti e opere. Chiara Tagliaferri che avrà la responsabilità dei gioielli e dei vestiti molto belli con cui compariva in pubblico. Lorenzo Terenzi che dovrà tenere viva la fiammella di speranza nata da un gesto colmo d’amore, il matrimonio in articulo mortis. Poi Raphael Luis, Francesco Leone, Michele Anghileri, avranno tutti il compito di tenere vivo il suo ricordo e il messaggio molto forte che è risuonato nelle orecchie degli italiani negli ultimi mesi.

Concetti nuovi che fanno ancora paura

Ma la carriera di Michela Murgia parla per lei. Sempre schierata in favore dei diritti degli emarginati e delle minoranze, mai doma in tv e in radio contro voci maschili che cercavano di sopraffarla, contro una società omofoba e cieca. A chi va il patrimonio della scrittrice?

Il testamento olografo scritto di proprio pugno è stato complicato da stipulare perché non era solo una questione di denaro ma una garanzia che le sue volontà venissero rispettate. Punto fondamentale tutelare i diritti della sua famiglia queer, concetto per molti ancora sconosciuto. Si tratta di persone che lei ha amato e a cui ha deciso di lasciare i suoi averi. Per essere una famiglia bisogna solo amarsi e non essere catalogati per la propria identità e per il sesso biologico.

La casa romana secondo il testamento va a loro, ai suoi figli d’anima, perché è per loro che l’aveva comprata. Molti fanno fatica ad accettare la sua scomparsa e hanno fatto fatica a parlare di questi argomenti futili nel mezzo della bufera e della sofferenza più aspra. Ma era importante farlo. Significava continuare la battaglia per i diritti a cui Michela tanto teneva.

A chi va il patrimonio di Michela Murgia, una questione di identità sempre aperta

Alessandro Giammei ha voluto i suoi computer, le password degli account, il titolo di cavalierato riconosciuto dalla Francia. Il suo lavoro sulle opere di Michela Murgia sarà fondamentale per chi arriverà dopo di noi. Chiara Tagliaferri dovrà decidere come utilizzare il vestito da sposa Dior che la scrittrice ha indossato per il matrimonio. Tra gli abiti anche quello di Valentino indossato per il servizio su Vanity Fair con cui la Murgia collaborava.

Michela e Lorenzo Terenzi si sono sposati il 15 luglio nel giardino della casa romana. Lo scopo era fare in modo che il regista e la sua famiglia potessero avere voce in capitolo secondo la legge sull’esecuzione testamentaria. L’avvocato Cathy La Torre, anche lei attivista, l’ha affiancata in questo processo di distribuzione dei beni per fare in modo che acquistasse valenza politica e sociale. Al di fuori della famiglia tradizionale prevista dalla legge esistono realtà che vanno tutelate e il lascito di Michela Murgia da questo punto di vista è immenso. Come la collezione di libri che servirà a chi verrà dopo di lei per capire il suo pensiero e conoscere le radici delle sue idee.

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