A chi si assegna il rimborso IRPEF del 19% sulle spese di istruzione per il proprio figlio? Cosa accade se i genitori sono separati? Nella presente guida vedremo a chi spettano i soldi delle detrazioni per spese scolastiche e universitarie 2021.
A chi si assegna il diritto alle detrazioni fiscali
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Le detrazioni che interessano l’istruzione dei propri figli prevedono limiti di spesa e di detraibilità che seguono regole ben precise. Relativamente ai rimborsi che i cittadino potrà richiedere in riferimento all’anno di imposta 2020, si segue quanto disciplina il decreto MIUR del 30 dicembre 2020. Nell’articolo “I genitori con figli studenti possono richiedere rimborsi IRPEF da 632 a 3.700 euro” abbiamo illustrato lo schema delle varie detrazioni possibili. Per sapere a chi spettano i soldi delle detrazioni per spese scolastiche e universitarie 2021 è utile prendere a riferimento quanto disciplina la normativa tributaria.
Il rimborso IRPEF del 19% descrive un credito monetario che segue quanto si riporta in sede di dichiarazione dei redditi. Nella generalità dei casi, riceve il diritto a tale rimborso la persona che effettua la spesa e alla quale è intestato il documento di fatturazione dell’avvenuto pagamento. Questo significa che nel caso di spese scolastiche e universitarie, ha solitamente diritto alla detrazione il genitore. Questa regola vale almeno fino a quando il figlio risulta fiscalmente a carico del genitore stesso. Nel caso ad esempio di uno studente universitario lavoratore, egli può acquisire direttamente il diritto alla detrazione per le spese che ha sostenuto.
Chi ha diritto ai soldi delle detrazioni fiscali per spese scolastiche e universitarie se i genitori sono separati o divorziati?
Cosa accade invece se i genitori dello studente sono separati? Nel caso di genitori separati, divorziati o non sposati, esistono delle regole ben precise. Nel caso in cui il genitore affidatario abbia l’affido esclusivo, egli avrà diritto al 100% della detrazione.
La detrazione spetta totalmente ad un solo genitore anche nei casi in cui: uno dei genitori non percepisca alcun reddito; oppure se vige un accordo tra le parti. Laddove invece l’affido sia condiviso, anche la detrazione si divide al 50%. Tale regola vale indipendentemente dal tempo che ciascun figlio trascorre con un genitore piuttosto che con un altro. Laddove le percentuali di spesa sostenuta siano differenti per ciascun genitore, allora è possibile ripartire le detrazioni in misura variabile.