Quando muore un familiare è possibile portare in detrazione i costi delle spese funebri in sede di dichiarazione dei redditi. Tuttavia, spesso ci si domanda a chi spettano i soldi delle detrazioni per le spese funebri fino a 1.550 euro. Per rispondere a questa domanda è necessario analizzare alcune importanti regole sul piano fiscale e tributario. Vediamo di seguito cosa è importante sapere.
Chi può sostenere le spese funebri
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A partire dal 2016, la Legge di Stabilità, commi 954 e 955, ha abolito il vincolo di parentela per le spese funebri. Laddove in passato vigeva l’obbligo di pagamento da parte un familiare per ottenere la detrazione IRPEF, oggi questo vincolo non ha più valore. Pertanto, le spese funebri diventano detraibili anche per altri soggetti che si fanno carico dell’importo. Questo vuol dire che chiunque contribuisca a sostenere la spesa, avrà diritto ad una percentuale di detrazione variabile in base alla propria partecipazione sui costi.
In quest’ottica, spesso ci si ritrova nella difficoltà di stabilire a chi spettano i soldi delle detrazioni per le spese funebri fino a 1.550 euro. Una prima precisazione da fare riguarda proprio l’ammontare del rimborso stesso. In sede di compilazione dati della dichiarazione dei redditi, sappiamo che la soglia di spesa massima detraibile corrisponde a 1.550 euro, questo significa che se si affrontano spese più onerose, la quota che è possibile portare in detrazione è sempre la stessa. Nell’articolo “Come ottenere un rimborso fiscale di quasi 300 euro sulle spese funebri” abbiamo illustrato come si calcola l’ammontare della detrazione.
A chi spettano i soldi delle detrazioni per le spese funebri fino a 1.550 euro?
Come abbiamo visto, possono accedere alle detrazioni tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa, a prescindere dal grado di parentela. Il limite di spese detraibile corrisponde a 1.550 euro per ogni decesso. Questo significa che nel caso in cui si verifichino più decessi nell’arco dell’anno, per ciascuno si potrà beneficiare di una detrazione IRPEF specifica.
Tale importo, d’altro canto, si mantiene fisso anche in presenza di più soggetti paganti. Che significa? Ipotizziamo che alla morte di un genitore i tre figli si facciano carico delle spese funebri tripartite in quote di pari importo. In questo caso, ciascun figlio potrà portare in detrazione una spesa complessiva di circa 500 euro. In base a quanto stabilisce la circolare MEF n. 26/E/1979: tale limite non si può superare neanche per effetto di pagamenti della spesa suddivisi per più anni. Inoltre, in caso di più soggetti paganti, la detrazione può avere luogo solo se si annota sulla fattura una dichiarazione di ripartizione della spesa. Tale dichiarazione è utile che sia sottoscritta dall’intestatario del documento stesso.