Quando tra marito e moglie si sottoscrive una separazione o un divorzio, chi ha diritto ai soldi della pensione ai superstiti? A chi spetta la pensione di reversibilità INPS in caso di separazione o divorzio tra coniugi? Una domanda piuttosto semplice che potrebbe avere delle risposte differenti se si prende in considerazione un eventuale secondo matrimonio dopo la separazione. È per tale motivo che i Tecnici di ProiezionidiBorsa illustrano di seguito gli aspetti principali secondo la vigente normativa.
Come si riceve la pensione di reversibilità
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La pensione di reversibilità non è un diritto che si acquisisce automaticamente alla morte del coniuge, dell’ex coniuge o del genitore. Affinché si possa inoltrare una richiesta all’INPS occorre che il familiare superstite, al momento della morte dell’assicurato, risulti a suo carico. In questo caso, si può presentare istanza all’INPS seguendo le indicazioni che abbiamo fornito nella guida 2021 sulla domanda di pensione di reversibilità. Quando nel ventaglio dei possibili beneficiari è presente anche l’ex coniuge, come funziona? Si considera tra i possibili fruitori del sussidio economico? Gli orientamenti della giurisprudenza non sono stati sempre univoci sulla questione. Per tale motivo, occorre porre le doverose distinzioni tra separazione, divorzio e secondo matrimonio.
A chi spetta la pensione di reversibilità INPS in caso di separazione o divorzio tra coniugi?
Immaginiamo il caso di due coniugi separati. In base a quanto stabilisce l’ordinanza della cassazione n. 9649/2015: il coniuge separato superstite ha diritto alla reversibilità sia che percepisca il mantenimento sia che non ne risulti titolare. Laddove l’ex coniuge risultasse unico beneficiario della reversibilità, questi avrebbe diritto al 60% della quota. Se sono presenti anche dei figli, la percentuale di reversibilità potrebbe raggiungere anche il 100%. Attenzione però a non dimenticare le possibili riduzioni della pensione. Nell’articolo “Ecco gli sfortunati che subiscono tagli del 50% alle pensioni di reversibilità INPS” abbiamo indicato alcuni casi.
In caso di divorzio, il diritto alla reversibilità si conserva solo se l’ex coniuge superstite: risulta titolare di assegno di divorzio; non ha contratto un nuovo matrimonio; la pensione da cui ricava la reversibilità è la risultante di iscrizione all’INPS da parte del defunto precedente il divorzio stesso. Ricordiamo che nel caso di nuovo matrimonio, benché si perda il diritto alla reversibilità, si potrebbe ricevere: un assegno una tantum secondo quanto stabilisce la circolare INPS n. 84/2012.
Laddove invece il defunto avesse contratto nuove nozze, allora è compito del tribunale stabilire quale percentuale di reversibilità vada all’ex coniuge e quale al nuovo coniuge. In questo caso, uno dei fattori determinati è la durata del matrimonio stesso e le condizioni economiche dei superstiti in questione. Ecco dunque a chi spetta la pensione di reversibilità INPS in caso di separazione o divorzio.