Un’ampia fetta della popolazione soffre di malattie croniche che generalmente hanno origine in età giovanile, ma impiegano anni prima di manifestarsi clinicamente. Si tratta di un ampio gruppo di malattie che comprende le malattie mentali, i disturbi muscolo-scheletrici, dell’apparato gastrointestinale, malattie genetiche, della vista e dell’udito.
Nonché cardiopatie, malattie respiratorie croniche, il cancro, l’ictus e il diabete. Considerato il lungo decorso di tali malattie esse richiedono un’assistenza a lungo termine e possono essere o diventare col tempo anche particolarmente invalidanti. Si pensi ad esempio alle malattie riguardanti l’apparato digerente che possono dare diritto all’invalidità a qualunque età. Così come le malattie riguardanti l’apparato respiratorio, come l’asma.
Tra le malattie croniche più diffuse ritroviamo il diabete caratterizzato da un eccesso di zuccheri nel sangue, che si divide in 2 tipologie. Ovvero, diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2. Tra le cause della malattia si rinvengono fattori genetici quali la familiarità e fattori ambientali, come cattive abitudini alimentari, sovrappeso e sedentarietà. Il diabete può determinare delle complicanze croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. Tra queste la nefropatia diabetica, ovvero una riduzione progressiva della funzione di filtro del rene. Questa condizione potrebbe condurre all’insufficienza renale fino alla necessità di dialisi e/o trapianto del rene.
A chi soffre di diabete spettano 525 euro oltre la pensione d’invalidità a prescindere dal reddito in questi casi
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Il nostro legislatore innanzi a malattie croniche che possono diventare invalidanti ha previsto la possibilità di chiedere l’invalidità, ovvero un’indennità mensile di circa 290 euro. A questa può aggiungersi l’assegno di accompagnamento pari a 525 euro mensili, quando l’invalidità è pari al 100% e il soggetto non sia autosufficiente. Ovviamente tali prestazioni non sono automatiche ma è necessario ottenere il riconoscimento da parte di una Commissione Medica dell’INPS. Tuttavia non tutte le forme di diabete danno diritto all’invalidità. Infatti le linee guida dell’INPS per il riconoscimento degli stati invalidanti suddividono il diabete in classi funzionali a seconda della gravità. A seconda della classe funzionale nonché delle complicanze del diabete, l’INPS riconosce una determinata percentuale. Ad esempio con diabete mellito con complicanze gravi renali, oculari, neurologiche o circolatorie periferiche, si riconosce un’invalidità dal 91 al 100%.
Come ottenere l’invalidità e l’assegno di accompagnamento?
Pertanto ai fini del riconoscimento dell’invalidità, sarà necessario munirsi del certificato del medico curante attestante la patologia e le complicanze connesse e conseguenti. Nonché inoltrare la domanda all’INPS che comunicherà poi il giorno e l’ora per la visita innanzi ad una sua Commissione medica. Successivamente sarà comunicato l’esito della visita medica con la relativa percentuale riconosciuta.
Nel caso di un’invalidità riconosciuta al 100% e d’impossibilità a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana, potrà chiedersi anche l’accompagnamento. Infatti in questi casi a chi soffre di diabete spettano 525 euro, a prescindere dal reddito, seguendo un procedimento analogo a quello per l’invalidità.
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