La pratica bancaria mette a disposizione dell’utenza tutta una serie di bonifici attraverso cui trasferire denaro tra due soggetti. Può trattarsi di un datore di lavoro e del suo dipendente, oppure di un compratore e un venditore, o ancora di un committente e del prestatore d’opera. Tra le molteplici tipologie di bonifico bancario, esponiamo i punti salienti di quello a vista. Cercando, in particolare, di capire a chi serve il bonifico a vista e come compilarlo correttamente onde evitare errori. Procediamo con ordine.
Di cosa si tratta
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Anzitutto va chiarito un punto essenziale. In realtà, il bonifico a vista, non costituisce una categoria a sé stante all’interno della famiglia dei bonifici. Quanto piuttosto una speciale modalità di pagamento, in base alla quale una fattura viene saldata non appena la prestazione viene eseguita. Ecco, perché, nel gergo bancario, il bonifico a vista è noto anche con la dicitura “a vista fattura”. Il riferimento è sempre alla stessa modalità di pagamento immediata, tempestiva. Questa tipologia di bonifico, infatti, sblocca immediatamente il corrispettivo pattuito tra le parti.
A chi può servire maggiormente
Le fattispecie concrete, per le quali si ricorre al bonifico a vista, possono essere le più disparate. L’importante è che, a priori, tra le parti si sia convenuta tale forma di pagamento. Dunque, si pensi al caso di chi vende e di compra una merce a distanza stabilendo in anticipo tale modalità di pagamento. Ma può essere anche il caso di un libero professionista titolare di partita Iva. A completamento della prestazione, emetterà fattura e verrà pagato subitamente, con un bonifico a vista.
Si comprende, allora, il motivo per cui, in questo tipo di bonifico, è importante indicare la causale. Vale a dire indicare quale prestazione abbia generato il pagamento, oppure quale bene o merce siano stati oggetti di trasferimento tra le parti .
Quali dati riportare sul bonifico a vista
In sostanza, occorrono sempre gli stessi dati che si utilizzano quando si compila un qualunque bonifico ordinario. E questo a prescindere dal fatto che le due controparti abbiano o meno residenza in Italia o all’interno del perimetro SEPA. Entrando nel dettaglio dei dati, i dati richiesti sono:
a) gli estremi personali di chi lo compila. Quindi, nome, cognome, indirizzo, nonché il numero e la data rilascio (o di scadenza) del documento personale utilizzato;
b) gli estremi personali del beneficiario. Vale a dire, anche in questo caso, nome, cognome e suo indirizzo;
c) gli estremi bancari, sia di chi emette il pagamento, sia del beneficiario. Serviranno quindi i doppi codici IBAN, che a loro volta riportano i codici ABI, CAB e i numeri dei c/c. Se, infine, il beneficiario è estero, oltre all’IBAN servirà il codice BIC o SWIFT;
d) infine la causale. In tal caso, per non sbagliare, si può anche propendere di copiare parimenti ciò che è stato trascritto in contratto o in fattura.
Tempi e costi del bonifico a vista
Infine, gli altri due aspetti che maggiormente interessano, sono la tempistica dell’accredito e i costi dell’operazione. Quanto ai tempi, in media la banca chiede uno o due giorni lavorativi, al trascorrere dei quali l’accredito risulta visibile anche sul c/c del beneficiario. In merito ai costi, invece, molto dipende dai singoli istituti, ma spesso è questione di pochi euro. Costano un pò di più solo i bonifici istantanei.
Ecco, dunque, illustrato a chi serve il bonifico a vista e come compilarlo correttamente al fine di accelerare i tempi ed evitare errori.
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