Le lavoratrici che non posseggono un’anzianità contributiva di 40 anni e oltre hanno la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni previdenziali. Resta tuttavia importante capire a che età possono andare in pensione le donne con meno di 40 anni di contributi INPS. Conviene infatti sapere se si matura il diritto ad un anticipo pensionistico in modo da poter lasciare l’attività professionale prima. Allo stesso tempo tempo è fondamentale informarsi relativamente all’importo pensionistico che si percepirà. Ciò perché si potrebbe valutare l’eventualità di una forma integrativa di pensione o il pagamento di contributi volontari per aumentare il montante.
A tal proposito invitiamo il Lettore a consultare le informazioni presenti nell’articolo “A quanto ammontano le pensioni INPS 2021 con meno di 40 anni di contributi?”. Sono soprattutto le lavoratrici a dover fare i conti con dei buchi contributi che derivano da carriere professionali non sempre lineari o da ingressi tardivi nel mondo nel mondo del lavoro. Dovendo dare spesso la precedenza agli impegni familiari le donne giungono all’età pensionabile con una storia contributiva spesso molto diversa da quella degli uomini. Almeno fino al 2022 non cambierà l’età pensionabile perché non vi sarà alcun adeguamento alla speranza di vita. Ciò consente di valutare a che età possono andare in pensione le donne con meno di 40 anni di contributi INPS.
A che età possono andare in pensione le donne con meno di 40 anni di contributi INPS?
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Si deve affrettare la lavoratrice che intende concludere la propria carriera qualche anno prima rispetto al tradizionale requisito di 67 anni. Se infatti desidera avvalersi della misura previdenziale Quota 100 dovrà maturare le condizioni di accesso entro il 31 dicembre 2021. In tal modo potrà formulare richiesta di pensionamento al compimento di 62 anni di età e con un’anzianità contributiva di 38 anni. Anche la donna che svolge mansioni gravose che comportano un carico di fatica superiore alle consuete attività professionali può abbandonare un po’ prima la professione. Se difatti possiede almeno 30 anni do contribuzione matura il diritto alla pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi.
Con soli 20 anni di montante contributivo le donne possono inoltre accedere al prepensionamento se il calcolo previdenziale rientra interamente nel sistema contributivo. La pensione anticipata contributiva spetta infatti al lavoratore con contribuzione a partire dal 1996 che quindi ha diritto al pensionamento all’età di 64 anni. Si richiede invece il possesso di almeno 35 anni di copertura assicurativa alla lavoratrice che sceglie di approfittare di Opzione donna. Tale misura previdenziale offre l’opportunità di anticipare il momento della pensione a 58 o a 59 anni. Con Opzione donna le lavoratrici che operano nel settore pubblico percepiscono l’assegno pensionistico a 58 anni, quelle autonome a 59 anni.
Categorie professionali
Ma a che età possono andare in pensione le donne con meno di 40 anni di contributi se appartengono a specifiche categorie professionali o risulta disoccupata? Per rispondere a questo interrogativo occorre considerare anche l’Ape sociale che pur non essendo un trattamento previdenziale assicura un assegno mensile. Si tratta di un’indennità che può percepire la lavoratrice a 63 anni fino al conseguimento della pensione e con un montante contributivo di 30 anni. Di un ulteriore anticipo pensionistico a 60 anni può godere invece la lavoratrice che sfrutta la possibilità dell’isopensione. Con questo canale di pensionamento le lavoratrici abbandonano l’impiego a 60 anni e con 35 anni e 4 mesi di contribuzione.