A che età e con quanti anni di contributi spetta la pensione minima INPS nel 2021/2022?

vecchiaia

Chi si avvicina alla vecchiaia si chiede a che età e con quanti anni di contributi spetta la pensione minima INPS nel 2021/2022. Bisogna infatti conoscere i requisiti anagrafici e quelli contributivi che ogni misura previdenziale richiede. Oltre a questi requisiti occorre anche prendere in esame la situazione economica del contribuente che richiede il trattamento INPS. Ciò perché l’Ente previdenziale liquida alcune prestazioni economiche solo ai cittadini che rientrano in specifiche soglie di reddito.

Poiché si tratta infatti di misure a sostegno dei contribuenti economicamente più bisognosi si valuta anzitutto la condizione reddituale. Prima di capire a che età e con quanti anni di contributi spetta la pensione minima INPS nel 2021/2022 conviene analizzare l’ammontare dei redditi.

A tal fine troverete risposte utili nell’articolo “Con quale reddito si ha diritto alla pensione minima INPS nel 2021?”. Preme tuttavia precisare che esiste molta confusione in merito alla definizione di “pensione minima” perché si indicano erroneamente due diverse prestazioni. Alcuni contribuenti intendono per pensione minima l’integrazione al minimo cui si ha diritto in presenza di importi particolarmente bassi. Altri invece usano l’espressione “pensione minima” per indicare il trattamento previdenziale che corrisponde alla pensione di vecchiaia. La Redazione di ProiezionidiBorsa si occuperà di indicare i requisiti necessari al riconoscimento della pensione di vecchiaia.

A che età e con quanti anni di contributi spetta la pensione minima INPS nel 2021/2022?

In base all’adeguamento ISTAT alla speranza di vita fino al 2022 il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia non subirà cambiamenti. Ne consegue che il lavoratore potrà inoltrare richiesta di pensionamento al compimento dei 67 anni. Tale condizione anagrafica risulta uguale per i lavoratori e le lavoratrici autonomi, per i dipendenti pubblici e privati e per le donne del settore privato.

Per quel che riguarda invece il requisito contributivo, la pensione di vecchiaia richiede anche per il biennio 2021/2022 il possesso di un’anzianità assicurativa pari a 20 anni. Tuttavia sono possibili altri canali si pensionamento con un montante contributivo inferiore per alcune categorie di lavoratori. Rimandiamo a tal fine alla consultazione del Decreto legislativo n. 503/1992 in cui sono presenti le condizioni valide per alcuni contribuenti grazie alla deroghe Amato.

Consigliati per te