A che età e con quali valori di colesterolo cattivo bisogna assumere statine o farmaci ipolipemizzanti?

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Sono sempre più numerosi i soggetti che già prima della mezza età hanno livelli di colesterolemia eccessivi e trigliceridi oltre norma. Il rischio di sviluppare patologie a carico dell’apparato cardiaco aumenta considerevolmente insieme ai disturbi di pressione e circolazione sanguigna. I nostri esperti suggeriscono ogni quanto controllare colesterolo buono e cattivo per mantenere coronarie pulite e cervello lucido. Ma oltre al costante monitoraggio dei valori è necessario muoversi in più direzioni per non sovraccaricare le arterie e per eliminare i depositi di grasso. Anzitutto sarebbe auspicabile inserire nella routine quotidiana l’abitudine di programmare i pasti secondo un piano alimentare opportunamente bilanciato. Inoltre si dovrebbe praticare preferibilmente ogni giorno un’attività motoria anche non particolarmente impegnativa come una passeggiata a passo sostenuto.

A ciò si potrebbe aggiungere l’assunzione di integratori naturali dopo aver consultato e richiesto il parere del medico di base. E a tal proposito ecco di quanto scende il colesterolo totale con gli integratori alimentari naturali. Ciò tuttavia nel caso in cui dalle analisi del sangue siano emersi livelli intermedi di colesterolemia. Se invece il paziente presenta un’alta concentrazione di lipidi nel sangue potrebbe rendersi necessario il ricorso a terapie farmacologiche. E al  fine diventa opportuno valutare a che età e con quali valori di colesterolo cattivo bisogna assumere statine o farmaci ipolipemizzanti. Comunque non è superfluo ribadire che sarà cura del medico di base indicare quali tipologie di farmaci utilizzare per contrastare l’ipercolesterolemia.

A che età e con quali valori di colesterolo cattivo bisogna assumere statine o farmaci ipolipemizzanti?

Gli esperti forniscono indicazioni precise su quanto deve essere il colesterolo cattivo LDL e quello buono HDL in base all’età e i valori dei trigliceridi. Ma se un corretto stile alimentare e la pratica quotidiana di attività motoria non si rivela efficace occorre abbassare con i farmaci i livelli colesterolo. Secondo i risultati di recenti studi il trattamento farmacologico per la colesterolemia cambia da soggetto a soggetto in funzione di alcune variabili. In tutti i casi dovrà essere il medico curante a valutare la tipologia del farmaco a seconda dei fattori di rischio del paziente.

Si dovrà inoltre considerare l’età, il rapporto fra colesterolo LDL e HDL, eventuale presenza di familiarità, di ipertensione o di disturbi cardiovascolari. In linea di massima il medico potrebbe ritenere necessaria la somministrazione di farmaci se i livelli di colesterolo cattivo sono pari o superiori a 190mg/Dl. Ma anche in presenza di valori di colesterolo LDL di 70mg/Dl o superiore si potrebbe prescrivere una terapia farmacologica se il paziente soffre di diabete.

Ciò vale per i soggetti diabetici di età compresa fra i 40 e i 75 anni. Ma il trattamento farmacologico potrebbe interessare anche i soggetti della stessa fascia di età che già sono ad alto rischio di sviluppare patologie cardiache o ictus. Sono queste dunque le indicazioni di massima sull’età e sui livelli ematici di colesterolo che renderebbero inevitabile la somministrazione di farmaci ipolipemizzanti. Pur tuttavia è necessario attenersi alle raccomandazioni del proprio medico che adotterà il piano terapeutico più adeguato ed efficace alla condizione clinica del paziente.

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