730 o modello Redditi sbagliato, quanto si paga con ravvedimento operoso

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Può capitare a tutti una dimenticanza o un errore. E se capita nella presentazione del 730 l’importante è rimediare quanto prima. Se ci si rende conto di aver sbagliato entro il 25 ottobre è possibile rimediare presentando, tramite CAF, il 730 integrativo. Ma questo è possibile solo in presenza di un errore che porta svantaggio al contribuente. In caso contrario è possibile rettificare entro il 30 novembre presentando il modello Redditi PF. Ma se ci si accorge dell’errore dopo il 30 novembre?

Rimediare è sempre possibile anche in ritardo

Per il 730 o modello Redditi sbagliato si può rimediare con il ravvedimento operoso. Si tratta della facoltà, per il contribuente, di poter rimediare ai propri errori con una sorta di autodenuncia. Sarà lo stesso contribuente a calcolare non solo la reale tassazione da versare ma anche le sanzioni ridotte da pagare.

Si tratta di sanzioni molto più basse di quelle che applicherebbe l’Agenzia delle Entrate al momento di rendersi conto dell’errore. Quindi anche l’autodenuncia è conveniente per il contribuente.

Che sanzioni bisogna applicare?

Una volta ricalcolata l’imposta dovuta ricompilando in modo corretto il modello 730, a quanto ammontano le sanzioni del ravvedimento operoso? Per aderire al ravvedimento operoso basterà compilare un F24 con le imposte e le relative sanzioni già calcolate.

Se ci si accorge dell’errore entro 15 giorni la sanzione da applicare è pari allo 0,2% al giorno per ogni giorno di ritardo. Nel caso del 730 ricordiamo, che il pagamento delle imposte va versato entro il 30 giugno (o rateizzato ma con già l’applicazione di interessi). Di fatto, quindi, il ravvedimento operoso sprint può essere applicato solo entro il 15 luglio.

730 o modello Redditi sbagliato, quanto si paga con ravvedimento operoso

Se si paga entro 30 giorni dall’omesso versamento si applica una sanzione pari al 3% della imposta pagata in meno. Se il pagamento, invece, si effettua entro 90 giorni la sanzione ammonta al 3,334% dell’imposta non versata.

Il ravvedimento può essere utilizzato anche a distanza di molto tempo dalla scadenza di pagamento e nello specifico:

  • entro il termine di scadenza della dichiarazione dei redditi dell’anno in corso (30 novembre dell’anno successivo) con sanzione del 3,75% dell’imposta non versata;
  • entro la scadenza della dichiarazione dell’anno successivo a quello della violazione (30 novembre del secondo anno successivo) con sanzione del 4,286% dell’omesso versamento;
  • dopo più di due anni con sanzione del 5%;
  • se ci si ravvede dopo una notifica di accertamento o di atto di verifica la sanzione è del 6% dell’omesso versamento.

Senza ravvedimento, invece, quanto si è chiamati a pagare quando l’Agenzia dell’Entrate scopre l’errore? La sanzione varia dal 120% al 240% dell’imposta da versare che risulta dalla dichiarazione corretta.

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