7 sintomi riconducibili alla gastrite nervosa e cosa mangiare a colazione, il momento più delicato della giornata

gastrite

Tutte le persone, nel proprio organismo, hanno un organo definito come “bersaglio”.

Cosa significa? Con questa espressione si intende l’avere di un organo che viene colpito, più di altri, in condizioni di forte stress, ansia, difficoltà lavorative o affettive.
Il bersaglio del malessere interiore può essere la pelle, l’intestino, mentre per molti è lo stomaco. Attraverso lo stomaco e lo sviluppo di una gastrite nervosa, il corpo sta comunicando, a livello psicosomatico, con l’individuo.
Come spesso viene consigliato, risalire alle cause che stanno alla base di un disturbo generato da ansia e stress è doveroso. In tal caso è utile optare per consulto da uno psicologo o un naturopata.

Per identificare il problema ed essere certi di soffrire di questo penalizzante disturbo, è utile conoscere i 7 sintomi riconducibili alla gastrite nervosa. Ed è necessario confermare questo sospetto presso il proprio medico curante, che saprà indirizzare il paziente verso gli specialisti e gli esami più adeguati, per approfondire la diagnosi.

Si tratta di un’infiammazione delle parenti dello stomaco, pesante e dolorosa, che rende difficile avere una normale quotidianità. La giornata, per chi soffre di gastrite nervosa, spesso inizia male, già dal mattino. Lo stomaco vuoto del risveglio, infatti, è più sensibile ad ogni tipo di sollecitazione.
Scegliere gli alimenti giusti per iniziare la giornata, in modo confortevole, è sicuramente un modo per affrontare il problema con più calma e serenità.

A tal proposito, bisogna sapere quali sono i cibi più infiammanti in assoluto, in modo da poterli evitare anche nel resto della giornata.

7 sintomi riconducibili alla gastrite nervosa e cosa mangiare a colazione, il momento più delicato della giornata

La gastrite, in generale, è definibile come uno stato di alterazione della mucosa gastrica, che si traduce in un’infiammazione.
Nelle situazioni più gravi è possibile approdare anche ad episodi emorragici, dovuti al deterioramento dei tessuti. I succhi gastrici vengono prodotti in modo sovrabbondante, rispetto al normale, causando reflusso gastroesofageo e rigurgiti, che irritano l’esofago e la trachea. Come conseguenza, si può creare una fastidiosa alitosi.

Gli altri sintomi più comuni della gastrite iniziano solitamente con un sensibile aumento della defecazione. Anche il gonfiore addominale dovrebbe destare sospetto, se accompagnato da altri segnali pertinenti.

Chi soffre di questa tremenda infiammazione, inoltre, ha un senso perenne di bruciore allo stomaco, che rende difficoltosi anche i piccoli gesti quotidiani. Frequenti gorgoglii gastrici spesso accompagnano la genesi della gastrite. Essi infatti costituiscono il principale segnale di un’attività anomala dei succhi gastrici.

Sintomi palesi sono inoltre gli episodi di nausea e vomito, che per nessun motivo dovrebbero mai passare nell’indifferenza. Soprattutto se dovessero verificarsi a cavallo di un pasto, considerato assolutamente normale.
A colazione sarebbe bene evitare assolutamente bevande come tè o caffè, sostituendole con tisane emollienti e delicate. Sono perfette melissa, camomilla tiglio o cannella, quest’ultima dall’effetto tonificante. Consigliato anche un decotto di zenzero fresco.

Per il pasto vero e proprio, meglio scegliere alimenti blandamente salati. L’ideale è consumare salumi magri, uova o avocado, accompagnati da pane integrale.

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