Parlando di pensione anticipata, se si esclude quella ordinaria, di è portati a pensare che prima dei 64 anni non sia più possibile. Fino allo scorso anno il limite per la quiescenza era dato dai 62 anni. Ma con la scadenza della Quota 100 si è visto allungare il tempo di attesa per la pensione. Questo perché la Quota 102 prevede un minimo anagrafico di 64 anni. Esiste, poi, anche la possibilità di accedere a 63 anni offerta dall’APE sociale. Misura, però, che non tutti riescono a cogliere visto che è riservata solo ai cosiddetti profili tutelati. Quello che non tutti sanno, però, è che ci sono determinate categorie di lavoratori per i quali è possibile l’accesso a 60 anni. Ma anche per questi ultimi 60 anni potrebbero non bastare più per il pensionamento.
Le disposizioni per le Forze armate
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Attualmente la generalità dei dipendenti del settore sicurezza può andare in pensione a 60 anni. Per i dipendenti delle forze armata, infatti, l’età ordinamentale per essere collocati a riposo d’ufficio è 60 anni. Limite che sale, fino ad arrivare a 65 anni per i gradi più alti. Il limite per il collocamento, infatti, si basa sul grado del militare e aumenta al salire del grado.
Ma l’età ordinamentale per il collocamento a riposo anche per questo comparto traballa. Forze armate, vigili del fuoco e polizia potrebbero vedere innalzare il limite di età per accedere al pensionamento.
Come vanno in pensione oggi i militari?
La Legge Fornero del 2012 non aveva toccato gli appartenenti alle forze armate. E per loro era rimasto in vigore il modello di pensionamento previgente, ovvero:
- per la pensione anticipata con almeno 58 anni e con 35 anni di contributi versati;
- per quella di vecchiaia almeno 20 anni di contributi versati ed età di 60 anni.
La pensione di vecchiaia, come detto, ha un’età di accesso variabile in base ai gradi. E dirigenti e generali arrivano a cogliere il pensionamento di vecchiaia anche a 65 anni. Negli ultimi 10 anni, però, per tutti i lavoratori l’età pensionabile ha subito pesanti aumenti. Cosa che non è accaduta alle forze armate, sganciate dal meccanismo di quiescenza previsto dalla Legge previdenziale.
60 anni potrebbero non bastare più per andare in pensione a questi lavoratori
Le deroghe del comparto sicurezza, però, con gli anni sembrano essersi trasformate in veri e propri privilegi. Che potrebbero essere rivisti con la prossima riforma pensioni. Alcuni parlamentari, infatti, hanno presentato un emendamento nella Legge di Bilancio 2022 per rivedere proprio i requisiti in questione.
La proposta sarebbe quella di aumentare di 2 anni il limite minimo di uscita. E questo porterebbe l’età minima a 60 anni per l’anticipata e a 62 anni per la pensione di vecchiaia. Si tratta, al momento, solo di una ipotesi ma non è escluso che la prossima riforma delle pensioni possa portare della novità. Soprattutto se le casse dello Stato necessitano di tagliare le spese.
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