La pasta non va eliminata dalla nostra tavola. Consigliabile sarebbe piuttosto scegliere la pasta integrale, perché più ricca di fibre, sali minerali, vitamine e proteine rispetto alla pasta raffinata (bianca) e con una quantità di calorie inferiore. Per averne tutti i benefici, però, bisogna saper riconoscere una vera pasta integrale. Talvolta, infatti, la pasta è prodotta con farine bianche raffinate, semplicemente arricchite, per esempio, con crusca o cruschello. Il prodotto conserva quindi le caratteristiche del tutto simili alla solita pasta raffinata. Un buon motivo in più per sapere leggere le etichette. Vediamo allora 6 preziose informazioni a cui prestare attenzione leggendo l’etichetta della pasta integrale perché non tutta la pasta integrale offre gli stessi benefici. Questo perché non tutta la pasta integrale offre gli stessi benefici.
La vera pasta integrale
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Di seguito le informazioni e le voci riportare in etichetta alle quali dobbiamo prestare attenzione quando acquistiamo della pasta integrale:
a) la semola di grano duro. È questa l’unica farina ammessa per ottenere la pasta secca. Dovremmo verificare se la pasta ha subito una lavorazione lunga, un essiccamento a una temperatura non troppo elevata, se è stata trafilata al bronzo e se il grano ha una certificazione IGP;
b) la percentuale di proteine. Deve essere tra il 11,5 e il 15% per etto. Un valore di 13,5% indica un’ottima semola (10,5% è solitamente la percentuale per la pasta bianca raffinata);
c) quantità alta di fibre. 6/7% per etto è la percentuale minima;
d) assenza di sostanze estranee (per esempio cellulosa o microcristallina);
e) colore scuro della pasta;
f) trafilatura. La migliore è con trafile al bronzo, che lasciano la superficie ruvida. Di solito il dato è messo in evidenza in etichetta.
Ecco allora 6 preziose informazioni a cui prestare attenzione leggendo l’etichetta della pasta integrale perché non tutta la pasta integrale offre gli stessi benefici. Perché non tutta la pasta integrale offre gli stessi benefici. Concludiamo con un paio di informazioni ancora utili. Entra in gioco nella valutazione della qualità della pasta non soltanto la sua tenuta dopo la cottura (la pasta non deve scuocere), ma anche il colore dell’acqua di cottura. Deve essere limpida. Se biancastra, invece, significa che ha disperso molto amido, indice di mediocre qualità. Nella scelta di quale pasta acquistare, incide naturalmente anche il prezzo. Mai sottovalutare il rapporto con la qualità della pasta. Probabilmente se un marchio costa un pochino di più, è perché soddisfa tutte le richieste.