Per gli investitori sul reddito fisso la stagione dei rendimenti in rialzo sul breve termine non sembra conoscere soste. Ieri il Dipartimento del Tesoro del MEF ha collocato un nuovo BOT a un anno con un premio finale niente male.
Ricordiamo, infatti, che il BOT non prevede il classico stacco della cedola semestrale (zero coupon), ma paga tutto alla fine. Ossia, il guadagno deriva dalla differenza tra prezzo di acquisto (o aggiudicazione) e il valore 100 di rimborso finale.
Negli anni in cui i rendimenti erano negativi, questi titoli a 3, 6 e 12 mesi producevano perdite in conto capitale. Oggi invece si acquistano spesso a prezzi inferiori a quelli di rimborso e il risparmiatore ottiene un guadagno netto positivo.
Ora, con riferimento al collocamento di ieri (ISIN: IT0005518516) vediamo perché 50.000 euro sul nuovo BOT sono meglio della cassetta di sicurezza.
I dati tecnici
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La Banca d’Italia ha comunicato quali sono stati i risultati delle aste di collocamento dei titoli in collocamento ieri, 10 novembre. Con riferimento al titolo a 1 anno, la scadenza è fissata al 14 novembre 2023 (365 giorni), con data emissione lunedì prossimo. La stessa giornata sarà anche quella di regolamento per i risparmiatori che si sono aggiudicati il nuovo bond.
L’importo offerto dal Tesoro è stato pari a 5,5 miliardi di euro, tutti assegnati. Di contro le richieste si sono attestate a 8,262 miliardi, per un rapporto di copertura dello 1,50.
Molto interessante, infine, il rendimento lordo di aggiudicazione, considerato che si è attestato al 2,690%. Tradotto vuol dire che il prezzo di aggiudicazione dei titoli emessi è stato pari a 97,345 centesimi.
50.000 euro sul nuovo BOT sono meglio della cassetta di sicurezza o un deposito liquido
Spesso la necessità del piccolo risparmiatore è quella di parcheggiare la liquidità per un breve periodo di tempo. Pensiamo al caso in cui una data somma servirà per una futura spesa importante o più semplicemente rimandata. Oppure c’è l’esigenza di capire come pianificare al meglio un portafoglio nel medio-lungo termine. Fermo restando che gli attuali rendimenti di breve termine sono di per sé interessanti, anche senza nessuna esigenza di parcheggio di breve termine.
In questi casi i BOT si rivelano una buona alternativa alla liquidità nuda e cruda. Si pensi risparmi liquidi su un c/c o ai soldi depositati in una cassaforte o una cassetta di sicurezza. Questi strumenti non rendono nulla, anzi, espongono il risparmiatore a inconvenienti vari, non ultimi i costi di gestione di queste soluzioni.
I titoli di Stato prevedono invece un rendimento lordo e netto positivo, mentre quello reale è negativo. L’attuale inflazione, infatti, va molto oltre i tassi offerti. Tuttavia, consentono almeno di limare le potenziali perdite.
Infine, c’è da dire altre tre cose importanti. La prima è che questi strumenti sono garantiti dallo Stato. La seconda è che sono liquidi, per cui in caso di esigenza li si può liquidare anzitempo a mercato (ai prezzi vigenti al momento della vendita). Infine, con l’approssimarsi della scadenza, e quindi con il passare del tempo, di norma si avviano verso il loro valore di rimborso finale. Cioè al netto di tutti i rischi legati a ogni investimento (liquidità, emittente, etc) anche il BOT dovrebbe avviarsi a 100 col passare dei giorni.