Partiamo subito da una premessa: tutte le forme d’investimento, incluse quelle in titoli di Stato, presentano pro e contro. Semplicemente in questa sede la redazione di ProiezionidiBorsa darà un’esposizione dei primi, rimandando a una separata sede la trattazione degli svantaggi.
Dunque, entriamo nel vivo del discorso: illustriamo 5 vantaggi legati all’acquisto dei BTP nel 2021.
Uno strumento a scadenza adatta per il risparmiatore-cassettista
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Un primo vantaggio è legato alla loro durata medio-lunga, perfetta per il risparmiatore che cerca soluzioni di lungo respiro.
Si pensi al cassettista che cerca di coniugare un minimo di rendimento con una forma d’impiego dei suoi risparmi di lungo periodo. Senza cioè l’assillo di dover movimentare i risparmi da uno strumento a un altro all’approssimarsi delle scadenze.
Il regime di tassazione
Alto vantaggio è legato alla tassazione agevolata. Sugli interessi attivi, infatti, si paga solo il 12,50% di quanto guadagnato, al pari di quanto avviene con i Buoni fruttiferi postali.
Su molti altri prodotti finanziari, infatti, il regime di tassazione è più consistente. È il caso delle azioni e dei corporate bond, dei guadagni sul conto deposito e dei pronto contro termine, dei fondi comuni d’investimento.
L’imposta di successione
Un altro grande vantaggio li rimanda al fatto di essere esenti dall’imposta di successione (D. Lgs. 346/1990).
Sia i titoli di Stato che i Buoni postali (ma anche i PIR) non entrano a far parte dell’attivo ereditario. Questo vuol dire che in sede di successione su di essi non si applica nessuna aliquota d’imposta. Invece per il resto dei beni lasciati in eredità, mediante testamento oppure successione legittima, c’è l’applicazione dell’aliquota d’imposta.
Si tratta di un aspetto tutt’altro che irrilevante se, per esempio, pensiamo anche solo per un attimo ai grandi patrimoni in sede di eredità.
Il rapporto rischio-rendimento nel lungo periodo
Nell’ambito dei 5 grandi vantaggi legati all’acquisto dei BTP nel 2021, non possiamo ignorare il rapporto rischio/rendimenti.
Per il risparmiatore avulso dal concetto di rischio, i BTP italiani costituiscono ancora una buona occasione d’investimento a lungo termine. Ad esempio i soldi parcheggiati sul c/c in banca sono garantiti solo fino a 100mila euro. Tuttavia, questo ragionamento vale solo per chi compera i titoli di Stato e li tiene fino alla loro naturale scadenza. Nel prossimo punto spiegheremo il perché.
Ancora, è altrettanto vero che il debito pubblico italiano è alle stelle, ma va detto che la BCE compra a mani basse i sovereign bond tricolori. E sul panorama dell’Eurozona, i BTP sono ancora gli unici bond a offrire cedole “interessanti”. Stiamo parlando di tassi nell’ordine dell1%-1,50%, ma solo sulle scadenze non inferiori ad (almeno) 10 anni. E solo in sede di emissione; sul secondario, infatti, quei rendimenti sono spesso ritoccati al ribasso.
Insomma, rendimenti risicati se ponderati per la scadenza e il rating dell’emittente.
L’opportunità di fare trading
Va inoltre detto che il BTP sono volatili sul mercato secondario, specie con riferimento a quelli a lunga scadenza. Un ipotetico ±1% sui tassi d’interesse genera sui prezzi un movimento inverso amplificato. Che va nell’ordine del ±8,7% circa per un BTP decennale. Ma può arrivare anche al ±27,4% se si tratta di un BTP a 50 anni.
Quindi si tratta di strumenti in grado (potenzialmente) di amplificare a dismisura i guadagni, come anche le relative perdite. Il riferimento è quindi al solo investitore abile a fare trading sui BTP. Ad esempio nell’articolo di cui qui il link illustriamo un piccolo esempio al riguardo.
Abbiamo dunque illustrato 5 vantaggi legati all’acquisto dei BTP nel 2021. Infine, ribadiamo che accanto a questi vantaggi vi sono parimenti dei contro, che analizzeremo in separata sede.