Società con una capitalizzazione di mercato superiore a 1 miliardo di dollari, una solida salute finanziaria, un rapporto PE modesto, una crescita passata degli utili e il pagamento di un dividendo. Questo è il criterio con il quale sono stati selezionati 5 titoli e azioni a rischio basso.
La classifica che è emersa applicando questa selezione vede i seguenti cinque titoli ai primi posti: Sanofi Aventis, Buzzi Unicem, Kering, Banca Generali e Tenaris.
Andiamo, quindi, ad analizzare il migliore di questa classifica, Sanofi Aventis. Prima di procedere facciamo notare come negli ultimi cinque anni il titolo abbia sempre fatto peggio del settore di riferimento. Questo potrebbe essere un particolare importante per gli investitori interessati al titolo.
Questa è la valutazione per il migliore dei 5 titoli e azioni a rischio basso
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Il rapporto prezzo su utili di Sanofi Aventis è pari a 15,4x da confrontare con il 25,4x medio del settore di riferimento. Secondo questo parametro, quindi, il titolo è sottovalutato di circa il 40%. Inoltre, lo colloca in penultima posizione tra i suoi competitors, in termini di PE più basso. Questo livello di sottovalutazione è confermato anche dal rapporto prezzo su fatturato.
In passato la crescita degli utili è stata, con un +17,5% medio annuo, superiore alla media del settore del settore di riferimento.
La solidità di bilancio, invece, è espressa da un indice di liquidità superiore a 1 e, soprattutto, da un rapporto tra debito e capitalizzazione pari a circa il 30%.
Il rendimento del dividendo, poi, è quello più elevato nel settore di riferimento e si aggira intorno al 4%. Secondo gli analisti questo trend del dividendo dovrebbe continuare anche nei prossimi anni.
Come investire secondo l’analisi grafica
Il titolo Sanofi Aventis (MIL:SANF) ha chiuso la seduta del 19 agosto in ribasso dello 0,05% rispetto alla seduta precedente a quota 81,77 euro.
La proiezione in corso per il medio/lungo termine è ribassista e al momento potrebbe essere diretta verso il II obiettivo di prezzo in area 72,16 euro. Una chiusura settimanale inferiore a questo livello, poi, potrebbe aprire le porte al raggiungimento della massima estensione ribassista in area 57,70 euro (III obiettivo di prezzo).
I rialzisti potrebbero immediatamente riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura settimanale superiore a 86,62 euro.
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Un titolo con forte sottovalutazione ed elevate prospettive di crescita