Uno dei maggiori danni economici che si può subire dai creditori è il pignoramento del conto corrente. Tuttavia, ci sono degli stratagemmi, del tutto legali, che consentono di evitarlo o, quantomeno, di limitare i danni. Alcuni, ad esempio, consigliano di mantenere il conto in rosso. Tuttavia, esso pur non potendo essere pignorato, non è utilizzabile.
Uno stratagemma alternativo è, dunque, il fido, ossia l’apertura di una linea di credito con la banca. Esso consente di prelevare il danaro presente sul conto, sino a mantenerlo al limite del fido. In questo modo si evita il pignoramento. Tuttavia, è uno strumento piuttosto costoso e, inoltre, una volta intervenuto il pignoramento non sarà più utilizzabile. Infine, è concesso solitamente a chi ha un’attività commerciale o professionale.
Altri stratagemmi per contrastare il pignoramento
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Veniamo, dunque, al secondo rimedio, che è quello di prelevare ogni giorno. In particolare, occorre spostare le somme dal proprio conto a quello appartenente a un familiare, oppure semplicemente conservarseli in contanti. Il conto del familiare, ovviamente, non sarà pignorabile. Tuttavia, è bene fare una scrittura privata dalla quale risulti chi è il reale proprietario delle somme. Ciò, per evitare al familiare eventuali problemi con il fisco e per salvaguardare sé stessi da un eventuale trattenimento delle somme.
Altro aspetto da considerare è che portare il conto a zero non eviterà eventuali accrediti successivi dello stipendio, della pensione, o altro.
Il terzo dei 5 rimedi semplici e legali per evitare il pignoramento è quello di cointestarlo a un familiare. In tal caso, si limiteranno i danni, essendo pignorabile soltanto il 50% della disponibilità del conto.
5 rimedi semplici e legali per evitare il pignoramento del conto corrente
Quarto rimedio è: aprire un conto di riserva, in modo da far confluire il danaro su di esso. Tuttavia, questo deve essere aperto presso un diverso istituto di credito. La ragione è che, in caso di pignoramento presso una banca, verranno bloccati tutti i conti ivi presenti.
Un quinto e ultimo rimedio sarebbe quello di far confluire sul conto corrente soltanto lo stipendio o la pensione. In tal caso, si dovrà dimostrare al giudice che, all’attivo del conto, vi confluiscono soldi solo al suddetto titolo. Sicché, si potrà applicare la regola generale della non pignorabilità del minimo vitale, pari, quest’anno, a euro 525,89. Poi, la residua parte, potrà essere pignorata solo nei limiti di un quinto.
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