5 pessime notizie per chi cerca una casa da comprare o un appartamento in affitto anche piccolo o a prezzi bassi

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Rispetto al mercato mobiliare, quello immobiliare ha tempi, dinamiche e leggi tutte proprie. Tipo è “meno accelerato” rispetto ai saliscendi tipici delle azioni o criptovalute o delle materie prime, ma non per questo è statico. Ancora, è più dipendente da parametri come il tasso d’interesse e quelli di crescita del PIL e dell’occupazione, etc. Morale, la comprensione dell’economia aiuta a capire come stanno le cose nel Mondo del mattone al momento dell’analisi. Ad esempio, oggi ci sono 5 pessime notizie per chi cerca una casa da comprare o un appartamento in affitto.

È il risultato a cui si giunge mettendo insieme le indagini disponibili sul real estate italiano, tipo  quella recente diffusa dalla Banca d’Italia. Sintetizziamone i contenuti.

I risultati dell’indagine condotta da Bankitalia

Pochi giorni fa Bankitalia ha pubblicato le risultanze del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia nel 1° trimestre 2023. Uno studio condotto presso 1.458 agenti immobiliari dal 3 aprile al 4 maggio e che ha tastato il poso della situazione in questo primo scorcio dell’anno.

Per chi cerca una soluzione da affittare, addio speranze di spuntare buoni canoni d’affitto. Quelli correnti e quelli attesi, secondo gli agenti interpellati dall’indagine, sono segnalati in forte rialzo in tutte le aree geografiche, specie al Sud e al Centro.

Da un lato c’è la forte ripresa della vita e dell’economia dopo il biennio cupo del Covid. Dall’altro c’è che le difficoltà attuali nel comprare casa stanno spingendo molti a “ripiegare” sull’affitto. Pertanto la domanda di mattone in affitto è robusta, a tutto beneficio dei proprietari. Ad esempio abbiamo già visto che oggi anche un miniappartamento rende tanto.

Sconto medio e tempi medi di attesa

Le cose non vanno meglio sul fronte di chi invece intende comprar casa.

Partiamo dallo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore. Quelli concessi si attestano all’8,2%, dal precedente 8,8%, attestando sui valori molto bassi. Tradotto, chi vende è sicuro di stare dal lato forte del mercato e non concede tanti sconti.

Ed infatti anche i tempi medi di vendita sono scesi a 5,5 mesi contro i precedenti 6,1. In tal caso si tratta di un nuovo minimo da quando sono disponibili queste rilevazioni. In pratica la gente compra e non tergiversa, forse perché teme di perdere quanto già trovato o per paura che le condizioni del credito possano ancora peggiorare.

5 pessime notizie per chi cerca una casa da comprare o un appartamento in affitto

Poi ci sono le considerazioni attinenti il mutuo e le banche, e anche qui son dolori.

Da un lato il costo del denaro è da tempo in risalita e, almeno a stretto giro, non sono attese inversioni del trend al riguardo. Ad esempio abbiamo già visto quanto costa a maggio un mutuo da 120mila € a tasso fisso o variabile dopo la riunione BCE di inizio mese.

Inoltre dall’indagine Bankitalia emerge un aumento nelle difficoltà di reperimento del mutuo da parte degli acquirenti. Infatti la quota di operatori (immobiliari) che segnala tale difficoltà nei propri clienti-acquirenti si è portata al 30%, il valore più alto dall’inizio del 2015. Inoltre è scesa al 64,1% (dal 65,3%) la quota di compravendite immobiliari finanziate con mutuo ipotecario. Più in generale, il rapporto tra ammontare del prestito (concesso) e il valore dell’immobile acquistato su colloca su valori elevati, intorno al 76%.

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