5 cose da sapere sull’assegno unico INPS per i titolari di reddito di cittadinanza

calcolo

Da ieri stanno arrivando i pagamenti sulla card RdC (reddito di cittadinanza), relativi alle integrazioni dell’assegno unico (AU) ponte. Dopo un’attesa durata 3 mesi, gli aventi diritto, ossia chi ha minori a carico e non percepisce assegni familiari, stanno ricevendo assegni e arretrati dal 1° luglio. Tuttavia, poiché si tratta di una prima assoluta per questo pagamento, non mancano dubbi e perplessità.

Vediamo allora di fare chiarezza, ecco dunque 5 cose da sapere sull’assegno unico INPS per i titolari di reddito di cittadinanza.

Come calcolare l’importo esatto dell’assegno unico INPS

Il primo punto sul quale sorgono dubbi riguarda il calcolo dell’importo esatto dell’assegno unico (AU).

Il procedimento è relativamente semplice. Dall’importo teorico dell’AU, cioè quello spettante per chi non è titolare di RdC, bisogna sottrarre la quota attuale di ricarica RdC che si riferisce ai figli minori a carico.

Nel dettaglio, servono 5 dati per calcolare senza errori l’importo assegno unico INPS.

Quanti anni devono avere i figli del nucleo familiare per aver diritto agli assegni?

Fino al 31 dicembre 2021, l’INPS riconoscerà l’assegno ponte per i figli minori. Questo assegno temporaneo, infatti, a partire dal 1° gennaio 2022 cederà il posto all’assegno unico e universale.

La distinzione è importante perché le due misure coinvolgono due diverse categorie di beneficiari. La misura ponte comprende solo i figli minori di 18 anni, mentre l’assegno universale dovrebbe interessare i figli fino a 21 anni di età.

Perché in alcuni casi sono state negate le integrazioni AU ponte?

Alcuni percettori di RdC lamentano di non aver ricevuto disposizioni di pagamento. Anzi, affermano di avere un blocco al riguardo.

In questi casi è probabile che alcuni componenti del nucleo familiare percepiscano già gli assegni per il nucleo familiare (ANF). Laddove così fosse, le integrazioni dell’INPS non spettano.

Quando ci sarà il prossimo accredito?

Diamo uno sguardo al punto 4) della circolare n. 93 del 30 giugno. Si legge che per i percettori del RdC, l’INPS corrisponde d’ufficio l’assegno congiuntamente ad esso. L’accredito avviene con le stesse modalità di erogazione del reddito.

Questo settembre sono stati effettuati i primi pagamenti in assoluto, comprensivi anche di arretrati. Per i prossimi pagamenti attendiamo le disposizioni dell’INPS, che al riguardo è molto precisa e puntuale nelle comunicazioni al pubblico.

Ad ogni modo, non appena la misura entrerà completamente a regime, sarà più facile per i beneficiari capire tempi e modi dell’accredito.

5 cose da sapere sull’assegno unico INPS per i titolari di reddito di cittadinanza

Infine, altre casistiche possono riguardare gli aspetti più disparati. Si pensi ad esempio agli errori negli importi, a qualche mensilità arretrata saltata, oppure errori nell’ISEE o nella composizione del nucleo familiare, etc.

La via maestra, in questi casi, è quella di dotarsi della giusta pazienza e procedere nel risolvere l’intoppo. Rivolgendosi, a seconda dei casi, agli uffici INPS del territorio, a un Patronato, operando online, etc.

Approfondimento

I percettori del reddito di cittadinanza da oggi possono chiedere questo Bonus all’INPS fino a 4.680 euro.

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