Tra le piante da interno che diventano dei veri e propri pezzi d’arredo l’orchidea è senza dubbio una delle più diffuse e amate. Il perché sarebbe da ricercare nelle sue fioriture mozzafiato, fatte di fiori dai petali affascinanti, vellutati e incredibilmente colorati. A conferma di ciò si aggiungerebbe anche la loro invidiabile durata, pari a 2-4 mesi circa.
Tuttavia, come si è soliti dire, anche le cose belle hanno una fine e persino le magiche orchidee seguirebbero le inaggirabili leggi della natura. Per questo, dopo svariate settimane, potremmo notare un rapido appassimento dei fiori che, ormai mollicci, si separano dallo stelo e cadono ai suoi piedi. Così, di quell’orchidea di cui eravamo particolarmente orgogliosi non rimangono che radici, foglie e uno stelo scarno.
Proprio questo, però, sarebbe un momento da non sottovalutare, in cui continuare a prendersi cura della pianta per riportarla a splendere un’altra volta.
5 cose da fare quando l’orchidea perde tutti i fiori per farla rifiorire più bella l’anno prossimo
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Come abbiamo detto, trascorsi mesi dall’inizio della fioritura sarebbe del tutto normale assistere alla caduta dei fiori dell’orchidea ormai appassiti. Questa, infatti, non sarebbe che una delle fasi naturali del suo ciclo di vita e riproduzione. Quindi, un’orchidea ormai senza fiori non sarebbe né da cestinare né morta, anzi.
Proprio dopo la fioritura, in estate, si verificherebbe una sorta di ripresa vegetativa che la porterebbe a sviluppare nuovi steli destinati a sbocciare. Perché ciò accada, però, dovremmo mettere in atto una serie di cure che la faranno tornare bella e riaccenderanno il nostro orgoglio.
La potatura
Una delle prime cose da fare post-fioritura sarebbe valutare se procedere o meno con la potatura. Generalmente, potremmo recidere, con un taglio netto, tutti gli steli ormai secchi. Al contrario, quelli ancora verdi potremmo tagliarli a 20 centimetri dalla base o dopo il primo nodo di fioritura.
Il terriccio
La seconda delle 5 cose da fare quando l’orchidea perde tutti i fiori sarebbe controllare il terriccio. Dopo le tante innaffiature per immersione questo potrebbe essere diventato eccessivamente spugnoso e, quindi, poco drenante. In questo caso potremmo sostituirlo, scegliendone sempre uno adatto a base di corteccia.
Il rinvaso
Altra cosa da valutare sarebbe il rinvaso che andrebbe fatto proprio dopo il delicato periodo di fioritura. Principalmente dovremmo osservare le radici per capire se ve ne fossero di sporgenti o di schiacciate le une sulle altre. In questi casi dovremmo scegliere un vaso, sempre trasparente, più grande e sopraggiungere del terriccio apposito.
La posizione
La quarta cosa da fare sarebbe mantenere l’orchidea sempre nello stesso luogo dove si è tenuta fino ad ora, luminoso e non ventilato. Anche senza fiori, infatti, avrà bisogno di luce per i futuri e impegnativi sviluppi.
Il nutrimento
Infine, per aiutarla a crescere rigogliosa dovremmo concimarla almeno una volta al mese. Per farlo possiamo utilizzare le bucce delle banane come fertilizzante oppure scegliere altri prodotti specifici. L’importante, però, sarebbe garantirle sempre il giusto apporto di azoto di cui sarebbe ghiotta.
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