Creme e prodotti solari vanno a ruba nel periodo estivo. Ma si può dire di conoscere davvero quello che contengono, come si usano e quando funzionano davvero? Spesso sulle confezioni che compriamo non riportano in modo dettagliato come usarle per renderle più efficaci. Inoltre, secondo uno studio recente dell’Environmental Working Group molte delle linee presenti negli Stati Uniti e in Italia non assicurano vera protezione. In più pare che contengano ingredienti poco benefici. Oltre a seguire qualche regola sull’uso e l’applicazione, ecco 5 cose che non sappiamo su creme solari e abbronzanti che ci sconvolgeranno.
Per esempio, sempre EWG sostiene che il fattore di protezione alto (SPF) non è garanzia di maggiore efficacia della crema solare. Addirittura negli USA alcune creme col fattore di protezione +50 sono state ritirate perché non corrispondevano alle promesse pubblicizzate. I solari europei, infatti, risultano usare sostanze molto più efficaci contro i raggi UVA.
Si sarà sorpresi di scoprire che comunque la protezione non è totale. I prodotti solari possono ridurre i danni da esposizione alle radiazioni solari, ma non impedire il danneggiamento del DNA della pelle, oppure l’invecchiamento cutaneo.
5 cose che non sappiamo su creme solari e abbronzanti che ci sconvolgeranno
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Un altro dato sorprendente è che le creme solari non funzionano immediatamente dopo l’applicazione. Tutte o quasi le creme solari devono essere applicate almeno 20-30 minuti prima di esporsi al sole. Al contrario, chi è solito spalmare la crema appena arrivato in spiaggia e prima di buttarsi in acqua rischia di rendere inutile la crema e quindi non proteggere la pelle.
Ancora il Food and Drud Administrarion (FDA) negli USA ha visto che alcune sostanze chimiche alla base dei prodotti solari possono essere dannose per la salute. Si è visto che una sola applicazione di crema aumenta il livello di queste sostanze nel sangue per settimane. Alcuni studi precedenti hanno mostrato come alcuni ingredienti interferiscono con i fattori ormonali e la fertilità. Molti studi sono ancora in corso e si interrogano su quali siano le conseguenze del fatto che queste sostanze restino nell’organismo per così tanto tempo.
L’ultima rivelazione riguarda le possibili reazioni allergiche alle creme solari. È importante guardare quali sono gli ingredienti alla base del solare che compriamo. I maggiori rischi si rivolgono ai profumi sintetici nichel, al cromo, al cobalto. E non sono a rischio solo i soggetti allergici, perché i metalli possono sensibilizzare la pelle anche col tempo.
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