Molti studi scientifici cercano di spiegare perché la musica sia terapeutica e ci faccia stare meglio quando il nostro cervello sta soffrendo. Per chi ama il rock, ci sono alcune voci esplose negli anni Novanta in grado di farci venire la pelle d’oca e di tirarci su quando non siamo al massimo del nostro splendore. Le loro caratteristiche sono talmente distintive da rendere queste voci inconfondibili. Partiamo da Kurt Cobain dei Nirvana.
Ciò che gli viene riconosciuta è la sincerità. Alle spalle una storia di abbandoni e solitudine, quando cantava lo faceva utilizzando tutto il corpo per esprimere disagio e dissociazione. È facile per chi vive gli stessi conflitti trovare consolazione nei suoi testi, ma soprattutto nella voce che li canta. Vivere relazioni stabili è stato dagli anni Novanta in poi una necessità che i giovani hanno cercato di esprimere in vari modi. La voce di Kurt Cobain potrebbe farci stare meglio se siamo vittime dell’insicurezza, del bullismo o di qualche ingiustizia famigliare.
Allontanare la tristezza grazie alle estensioni di voce
Indice dei contenuti
Negli anni Novanta era per la stampa l’antagonista di Kurt Cobain, ma nella realtà i fatti sono andati diversamente. Leader dei Pearl Jam, quella di Eddie Vedder è considerata una delle voci più belle di sempre.
Con il suo grande controllo del palco riesce a sfruttare la voce in maniera completa proponendo dinamiche molto complesse. I passaggi dai toni alti a quelli bassi sono di rara precisione, tutti i muscoli del corpo puntano in un’unica direzione, la gola è solo lo strumento finale. Non si capisce dove finisca la tecnica e dove cominci la dote naturale. Nel 2017 stregò 50 mila persone a Firenze accompagnandosi solo con un ukulele, un banjo e qualche chitarra.
Amico intimo di Eddie Vedder era Chris Cornell, leader dei Soundgarden, morto nel 2017. L’impatto della sua voce in 4 ottave era micidiale, potente, con grandi estensioni, è considerato uno dei cantanti che più di tutti è stato in grado di creare forti emozioni. I suoi duetti con Eddie Vedder e con Chester Bennington dei Linkin Park avrebbero una magia tale da riuscire a spazzare via la tristezza dopo solo un ascolto.
5 cantanti rock che ci fanno sentire bene
Al primo posto come miglior cantautore della Storia secondo il critico Piero Scaruffi troviamo Nick Cave dall’Australia. Autore di una serie di album indimenticabili e di prestazioni sul palco di altissimo livello, ha rielaborato blues, gospel e country dando a questi generi un lirismo mai conosciuto prima. Voce gutturale da baritono, è in grado di farci entrare dentro un mondo parallelo che i suoi testi hanno reso variegato. Come nelle fiabe da piccoli, insieme alla sua voce siamo in grado di scoprire posti fantastici, ma allo stesso tempo possiamo capire meglio la realtà grazie a crude descrizioni.
Uno dei suoi cantanti di riferimento è stato Mark Lannegan, degli Screaming Trees, morto nel 2022. Mark Lannegan aveva una voce che lacerava, secondo Nick Cave. Una voce che nascondeva un inferno, secondo la rivista Rolling Stone. Proprio dai gradini più bassi della vita, gli artisti riescono spesso a farci stare bene. E quando usano la voce, i benefici che traiamo possono farci superare le difficoltà.
Ecco, dunque, 5 cantanti rock che ci fanno sentire bene quando siamo giù di morale.