Non sempre si è a conoscenza dei propri diritti! Spesso trascuriamo dei piccoli benefici che accumulati possono determinare una cospicua somma utile per mote cose!
Quando si perde una persona cara oltre al dolore, sono tante le cose da affrontare a partire dalle faccende burocratiche. Affrontare tutto non è affatto semplice soprattutto se colui/colei che ci ha lasciato si occupava di ogni cosa. Il nostro legislatore pertanto ha previsto in determinate situazioni la pensione ai superstiti, ovvero reversibilità o pensione indiretta. In particolare a favore dei familiari superstiti, coniuge e figli a carico. Tale trattamento pensionistico consiste in una quota percentuale della pensione già liquidata o che sarebbe spettata all’assicurato deceduto. Se il coniuge è solo, gli spetterà il 60%, se invece ha un figlio la reversibilità sarà pari all’80%.
Mentre se col coniuge vi sono 2 o più figli, l’aliquota di reversibilità sarà del 100%. Ma oltre alla reversibilità, il legislatore ha previsto anche una sua integrazione in determinati casi, ovvero l’assegno di vedovanza. In particolare il vedovo/vedova, oltre a percepire la reversibilità, deve essere dichiarato invalido civile al 100%, con riconoscimento dell’inabilità al lavoro o titolare d’indennità d’accompagnamento.
A queste vedove ed eredi fino a 5 anni di arretrati INPS con una semplice domanda
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L’assegno di vedovanza spetta inoltre qualora siano rispettati determinati limiti reddituali del coniuge in vita. In particolare è pari a 19,59 se il reddito va da 27.889,68 fino a 31.296,62, nonché ad euro 52,91 se il reddito è fino ad euro 27.889,67. Qualora il reddito sia superiore a 31.296,62, pur sussistendo le altre condizioni, l’assegno di vedovanza non sarà dovuto. Esso può essere richiesto già al momento di presentazione della domanda di reversibilità. Qualora sia richiesto in un momento successivo sarà necessario presentare domanda di ricostituzione, che consente di calcolare l’importo effettivamente spettante della pensione. L’assegno di vedovanza oltre alle vedove/vedovi, spetta anche agli eredi del beneficiario. Ovvero quando la morte del beneficiario si verifichi prima che questi effettui la domanda per l’assegno. In questi casi il diritto del vedovo/vedova si trasferisce agli eredi.
In questi casi si possono ottenere fino a 3.000 euro di arretrati
Nel caso in cui l’assegno di vedovanza venga richiesto in un momento successivo all’istanza di reversibilità, l’interessato può ottenere fino a 5 anni di arretrati. Ovvero ben 3.000 euro. Pertanto chi ancora non l’abbia richiesto dovrà affrettarsi per ottenerli il prima possibile, magari proprio insieme alla quattordicesima. Oltre al vedovo/vedova, potranno richiederlo anche gli eredi, qualora il de cuius non ne abbia fatto richiesta. A presentare la domanda sarà l’erede che effettua la successione. Se il vedovo/vedova percepisca al momento della morte, l’assegno di vedovanza infatti entrerà comunque a far parte del patrimonio del defunto. In questo caso gli eredi beneficeranno delle somme spettanti. Pertanto con una semplice domanda eredi e vedove potranno ottenere fino 5 anni di arretrati INPS, ovvero ben 3.000 euro.