Spesso nel corso del tempo ci si abitua alle spese mensili di tenuta conto. Tuttavia, anche quest’uscita andrebbe vagliata al pari di come si fa, per esempio, con il piano tariffario telefonico. Poi procedere, a seconda dei casi, a limarla o azzerarla, giacché le soluzioni sul mercato non mancano. Vediamo come districarsi al meglio.
Sono tante le spese mensili più o meno fisse. Pensiamo alla rata del mutuo o di un prestito, alla retta all’asilo, l’affitto di un box auto, le spese condominiali, il canone mensile del c/c, etc. Molte di esse possono essere ridiscusse con il fornitore del servizio, magari dopo averle confrontate con quelle della concorrenza. Si può ottenere una loro riduzione o, nei casi più felici, il loro azzeramento. In particolare, presentiamo adesso 4 soluzioni per azzerare le spese legate al conto corrente.
Quando l’esigenza è solo quella di avere un salvadanaio
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Una possibile alternativa potrebbe essere quella di valutare l’eventuale passaggio al libretto di risparmio postale (LRP). Esso è emesso da CDP e garantito dallo Stato senza limiti di soglia. In banca, infatti, la garanzia del deposito è fino a 100mila euro. Poi non prevede costi di apertura, gestione e chiusura finale, tranne gli oneri fiscali.
Tuttavia, c’è da fare un’importante precisazione. Il c/c è un eccellente strumento di pagamento, mentre il LRP è un ottimo salvadanaio.
Cioè i due prodotti rispondono ad esigenze e finalità differenti. Pertanto potrebbero essere interscambiabili nella misura in cui l’effettiva esigenza è quella di avere solo un salvadanaio su cui far confluire i risparmi. Altrimenti se l’esigenza primaria è quella dello strumento di pagamento si tratta di un’opzione priva di significatività.
Il conto corrente a canone zero e le carte ricaricabili
Un’altra alternativa è data dai c/c a canone zero. Sul mercato vi sono intermediari che offrono il prodotto a canone zero, con e senza vincoli (temporali, servizi attivati, etc).
Andando oltre, tra le alternative al c/c troviamo la carta prepagata con IBAN. La sua presenza consente alla card di svolgere molte delle funzioni tipiche dell’operatività bancaria. Pensiamo all’accredito pensione/stipendio, i bonifici, la domiciliazione delle utenze, gli acquisti in rete, etc.
Esse in genere prevedono dei costi inferiori rispetto alle carte di credito. Sul mercato s’incontrano sia prepagate a canone zero che a canone mensile ridotto (rispetto a quelli medi del c/c). Tuttavia, un guadagno certo e sicuro riguarda l’imposta di bollo di 34,20 per le giacenze medie annue sopra i 5mila euro. Mentre infatti l’imposta vige sia sul libretto che sui c/c, essa non è prevista per le carte prepagate.
Vediamo l’ultima delle 4 soluzioni per azzerare le spese legate al conto corrente
Un altro modo per azzerare le spese senza dover cambiare banca o prodotto è quello di impiegare la liquidità disponibile. Cioè sfruttare una parte dei risparmi presenti sul conto per ricavare il necessario per pagare le spese annue.
Facciamo un esempio. Immaginiamo un correntista con 25mila euro di giacenza media sul conto e una spesa di tenuta conto di 6 euro/mese, oltre i 34,20 euro di imposta di bollo. In definitiva servirebbero 106,20 euro/anno per andare a pareggio con le spese.
Tra le opzioni disponibili, consideriamo il BOT ISIN IT0005500027 e scadenza 14 luglio 2023. Al prezzo attuale di 98,69 centesimi basterebbe impiegare 10mila euro per incassare 116,14 euro netti (commissioni bancarie escluse).