3 trucchi per arrivare a fine mese senza portafoglio vuoto anche in estate

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Con l’inflazione alle stelle, affrontare un nuovo mese diventa sempre più difficile e complicato. Dalla frutta alla verdura, dal carburante alle utenze, da un drink a un gelato, tutto aumenta a dismisura e non sembra dare tregua ai consumatori. Di contro lo stipendio resta spesso invariato, mentre gli autonomi aumentano i prezzi con cautela. Il rischio è che all’aumentare dei prezzi diminuiscano le vendite.

Per i consumatori, specie le famiglie con figli, diventa sempre più difficile arrivare a fine mese. Il rischio di chiedere prestiti e/o lasciare debiti da qualche parte è infatti molto elevato.

Vediamo qualche regola in tema di budget familiare per provare a far quadrare i conti. Dunque, ecco 3 trucchi per arrivare a fine mese senza portafoglio vuoto neanche quando si è n vacanza.

Fare la lista della spesa

Al pari della spesa al supermercato, anche le spese mensili andrebbero subito suddivise in base alla loro destinazione finale. Al momento dell’accredito dello stipendio sarebbe bene destinare le entrate in base alle spese mensili.

La regola del 50-30-20, per esempio, consiglia di bloccare subito il 50% dei soldi alle spese fisse come affitto o mutuo, rate dell’auto, etc. Un altro 30% bisognerebbe destinarlo alle spese variabili come ad esempio un drink, una cena, un compleanno, e così via. Infine il residuo andrebbe risparmiato, non cedendo mai alla tentazione di iniziare a farlo solo a fine mese. A quel punto il danno è già fatto, nel senso che di norma si tratta di risparmiare sul residuo rimasto in portafoglio. Si risparmia subito, all’atto dell’accredito dello stipendio, mai a fine mese.

La regola del 50-30-20 potrebbe anche essere modellata in base alle esigenze o nei periodi particolari come l’attuale. L’importante è rispettare sempre tutte e tre le destinazioni e abituarsi a programmare le spese anziché affrontarle a casaccio.

3 trucchi per arrivare a fine mese senza portafoglio vuoto anche in estate

Un’altra strategia passa spesso (ma non per tutti) per le spese di trasporto. Con il caro carburante è diventato un lusso lasciare invariati questi consumi che incidono tantissimo sul budget complessivo. Ad esempio si può pensare a forme di trasporto differenti dalla propria auto anche per andare in vacanza.

Più in generale, poiché gran parte dell’inflazione è di natura energetica, questi costi non possono non essere rivisti. Questo non equivale a dire che poi sia sempre possibile tagliarli o limarli. Tuttavia, è un fronte di controlli dai quali non si prescinde.

Infine un altro suggerimento è quello di usare le carte di pagamento con parsimonia e attenzione. La comodità dell’alternativa al contante non deve mai portare a uno stacco dalla realtà. Ossia dal dimenticare qual è la disponibilità sul conto o dal fatto che i soldi non vanno mai spesi fino ad azzerare (del tutto o più di tanto) il conto.

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