Come è naturale che sia, se non siamo esperti di vini e se non conosciamo le aziende produttrici ed i vini proposti, faremo una grande difficoltà nello scegliere un prodotto dignitoso. Il rischio aumenta quando la somma a disposizione per l’acquisto è limitata: con pochi euro dobbiamo riportare a casa un prodotto gradevole al palato.
Così è bene aguzzare l’ingegno per provare a comprendere quali siano alcuni metodi da conoscere per muoverci in un mondo magari per noi poco noto. Come se non bastasse molti supermercati provano a indurci ad acquisti di importo elevato con il trucco della immedesimazione psicologica: arredando l’area dedicata al vino con uno stile, delle luci, ed una pavimentazione simili a quella delle enoteche, innalzano inconsapevolmente la soglia di accettabilità della nostra spesa. Ma quando davvero abbiamo pochi euro da spendere, ecco 3 trucchi da ricordare per comprare un vino a basso costo con un buon margine di tranquillità sulla qualità.
Premiare i vitigni meno blasonati, con filiera corta e controllata
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In primo luogo, i marchi servono pure a qualcosa. Le denominazioni DOC e DOCG, ed in minuta inferiore IGT, sono delle indicazioni da tenere in considerazione. Non valgono sempre: al di fuori dei supermercati è tranquillamente reperibile un vino di ottima qualità che non abbia alcuno di questi marchi. Ma nella grande distribuzione sono un importante standard.
Evitare i nomi dei vitigni più famosi è una indicazione tendenzialmente vera e dotata di una logica aritmetica. In base al prezzo dei terreni di alcune ragioni vinicole, sarebbe impossibile concepire un prodotto di qualità ad un prezzo troppo basso. Meglio allora puntare su vitigni meno noti, e magari geograficamente più vicini: in questo modo potrebbero ridursi anche i prezzi di trasporto, e dunque di vendita finale. Il produttore di un vitigno poco noto, infatti, non ha le stesse garanzie di vendita di un marchio consolidato come Barolo, o Chianti.
È molto importante osservare il luogo di produzione. Quando è la cantina stessa a seguire tutte le fasi, allora c’è una garanzia maggiore di qualità. Infatti, delegare a terzi alcune fasi della produzione potrebbe ridurre esponenzialmente la responsabilizzazione del venditore. Le uve potrebbero mescolarsi, le procedure diventare meno rigorose. Anche nell’imbottigliamento vale lo stesso principio; in questo caso occorre dunque valutare se la Provincia di produzione corrisponde con quella di imbottigliamento.
3 trucchi da ricordare per comprare un vino a basso prezzo
Meno certo è il criterio dell’acquisto di prodotti provenienti dalle cantine cooperative sociali. Talvolta vengono erroneamente percepite come prodotti di qualità media o bassa. Non è decisamente sempre così: alcune cantine sociali alto atesine, ad esempio, mantengono degli standard qualitativi altissimi, così come molte altre realtà in giro per l’Italia. Mantenersi sotto la soglia dei 10 euro con un prodotto di qualità è decisamente possibile. In questo caso, dunque, vale la pena affinare l’esperienza diretta.
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