3 trucchi che fanno la differenza per trasformare una ricetta vegetariana in un piatto gourmet degno del miglior ristorante stellato

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Associare lo stile di vita vegetariano ad un regime alimentare sciatto e insapore, è sbagliato.

Quante incomprensioni sorgono tra commensali quando ci si trova a discutere sul senso della rinuncia alle carni.

E quanti pregiudizi sono stati enunciati verso il potenziale di piatti concepiti con ingredienti interamente vegetali.

Eppure, trasformare una ricetta vegetariana in un piatto gourmet degno del miglior ristorante stellato è possibile, seguendo dei semplici suggerimenti. Ci sono ad esempio 3 trucchi che fanno la differenza per trasformare una ricetta vegetariana in un piatto “all’altezza” dei migliori chef.

Ricette vegetariane, ecco come renderle equilibrate e gustose

Contrariamente a ciò che si pensa, le pratiche alimentari dei vegetariani non sono necessariamente ipocaloriche.

La cosa di cui tener conto in primis è un corretto rapporto tra vegetali, carboidrati e proteine consentite.

Dalle proteine vegetali, riconducibili principalmente ai legumi, a quelle animali: latte e uova nella cucina vegetariana sono assolutamente ammesse.

Per creare un piatto gourmet,  bisogna tener conto della qualità delle materie prime, delle preparazioni e dell’impiattamento.

3 trucchi che fanno la differenza per trasformare una ricetta vegetariana in un piatto gourmet degno del miglior ristorante stellato

Occhio alle materie prime

Come esempio, ecco  la ricetta della Chef stellata Antonia Klugmann, titolare del ristorante L’Argine a Vencò. Preparata con fiori di zucca affumicati, arricchiti con fiori di malva, acetosella e senape fatta in casa.

Una portata delicatissima e semplice, anche se realizzata con grande maestria e materie prime di gran classe.

È sufficiente mettere in ammollo due tipi diversi di semi di senape per due giorni, finché non saranno gonfi e pronti ad essere montati con un blender, olio extravergine, aceto di mele e un cucchiaino di miele.

Bisogna poi portare a ebollizione la parte dura di due fiori di zucca aperti lasciando i petali fuori dall’acqua, affumicarli a freddo e aggiungere quattro fiori di malva aperta, 16 foglie di acetosella, sale di Pirano e olio EVO.

Preparazioni di alto livello

Come esempio, la crema di patate con porro caramellato dello chef Matteo rizzo del Desco di Verona.

Alle semplicità della crema di patate e porro, ottenuta frullando questi vegetali dopo averli rosolati in casseruola con un filo d’olio EVO, si aggiunge il porro caramellato.

Questo dettaglio chic si ottiene cucinando il porro con zucchero, acqua e zafferano fino ad ottenere un composto che guarnirà la crema insieme a 4 foglie di erba ostrica.

Impiattamento estetico e invitante

Come esempio, la ricetta dei tubetti con piselli e fave dello chef Cesare Battisti del ristorante Ratanà di Milano calza a pennello: un tripudio di verde dato dal basilico e dalle erbe aromatiche, impreziosito dal viola dei fiori eduli.

Ed è così che un piatto di pasta rievoca la serena freschezza di un piatto fiorito, da mangiare con gli occhi.

Per la preparazione sarà sufficiente bollire i tubetti nel brodo di piselli filtrato, soffriggere un cipollotto mantenendolo pallido e aggiungere i piselli già cotti, tenendone da parte una manciata per la decorazione.

Un piatto da servire tiepido dopo un’adeguata mantecatura e dopo averlo guarnito con timo, serpillo, finocchietto selvatico, maggiorana, santoreggia, erba cipollina, mentuccia, basilico e fiori.

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