Quando sembrava che si potesse iniziare a ragionare su un bottom annuale già formato, le ultime due giornate di contrattazione, hanno scompigliato le carte.
Fra lunedì e martedì, si avrà più chiarezza e si inizieranno a evidenziare le possibili dinamiche fino al mese di marzo almeno.
Ribasso di almeno un altro 10/15% oppure ripresa del rialzo fin da subito?
Continueremo a seguire come al solito gli eventi di giorno in giorno nel nostro punto sui mercati, frattanto oggi andremo ad analizzare 3 titoli sottovalutati a Piazza Affari sui quali continuare a puntare al rialzo. Un’altra analisi pubblicata in giornata dal nostro Ufficio Studi ha invece indicato l’operatività da mantenere su 3 titoli che continuano a evidenziare swing ribassisti.
Quali sono i titoli sui quali puntare al rialzo?
Anima Holding, Telecom Italia e Unipol (MIL:UNI).
3 titoli sottovalutati a Piazza Affari sui quali continuare a puntare al rialzo
Indice dei contenuti
Anima Holding, ultimo prezzo a 4,839. Fair value a 6,50 euro per azione. Fino a quando non si assisterà a una chiusura settimanale inferiore a 4,377, i prezzi potrebbero continuare a salire nei prossimi 1/3 mesi verso l’area di 4,35 e poi 4,50/4,65. Nel breve, la tendenza è rialzista e saranno possibili nuovi ritracciamenti solo con una chiusura giornaliera inferiore a 4,56 euro.
Telecom Italia, ultimo prezzo a 0,4247. Fair value a 1,25 euro per azione. Fino a quando non si assisterà a una chiusura settimanale inferiore a 0,3990, i prezzi potrebbero continuare a salire nei prossimi 1/3 mesi verso l’area di 0,475/0,515. Nel breve, la tendenza è rialzista e saranno possibili nuovi ritracciamenti solo con una chiusura giornaliera inferiore a 0,4147 euro. Comprare a mercato.
Unipol, ultimo prezzo a 5,032. Fair value a 10 euro per azione. Fino a quando non si assisterà a una chiusura settimanale inferiore a 4,782, i prezzi potrebbero continuare a salire nei prossimi 1/3 mesi verso l’area di 5,34 e poi 5,65. Nel breve, la tendenza è rialzista e saranno possibili nuovi ritracciamenti solo con una chiusura giornaliera inferiore a 4,952 euro.