3 sintomi ricordano che è ora di controllare la tiroide dopo i 50 anni

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Soprattutto i soggetti di età superiore ai 40 anni sono più a rischio di sviluppare la formazione di numerosi noduli tiroidei che spesso però presentano dimensioni ridotte. Fortunatamente soltanto una percentuale minima di questi noduli risulta maligna e necessita di un intervento chirurgico per l’asportazione parziale o integrale della tiroide. In alcuni casi si registrano alterazioni talmente gravi nel funzionamento della ghiandola tiroidea da compromettere lo svolgimento delle più semplici mansioni quotidiane. In particolare sono questi “I 2 disturbi alla tiroide che danno subito diritto alla pensione di invalidità INPS”.

Al contrario in presenza di noduli tiroidei benigni solo se le dimensioni superano i 3 centimetri potrebbe essere necessario sottoporsi a specifiche terapie. Di solito è possibile accorgersi della presenza di queste formazioni nodulari sottoponendosi ad un’ecografia o dalla semplice ispezione che il medico esegue tramite la palpazione. Prima ancora di rivolgersi allo specialista vi sono 3 sintomi che ricordano che è ora di controllare la tiroide dopo i 50 anni. Allo stesso modo i nostri consulenti ricordano che “Conviene pranzare e cenare a quest’ora quando ormoni tiroidei e metabolismo sono al massimo”.

3 sintomi ricordano che è ora di controllare la tiroide dopo i 50 anni

Una maggiore incidenza di disturbi tiroidei si riscontrano nella popolazione femminile soprattutto in coincidenza della conclusione dell’età fertile. La menopausa determina spesso alterazioni ormonali talmente rilevanti da avere ricadute negative sul funzionamento della ghiandola endocrina. Ciò determina talvolta l’insorgenza di forme più o meno gravi di ipertiroidismo a seguito dell’incremento del numero degli ormoni tiroidei liberi.

La produzione eccessiva di tiroxina e di triiodotironina implica la comparsa di alcuni sintomi molto comuni. Primo tra tutti si registra un calo di peso anche senza alcuna perdita dell’appetito che anzi aumenta perché diminuisce il tempo di assorbimento degli stessi. In secondo luogo si potrebbero riscontrare palpitazioni e aritmie per cui il battito cardiaco aumenta di frequenza in diversi momenti della giornata. Infine compaiono episodi di insonnia che spesso si accompagnano a debolezza muscolare e senso di affaticamento anche quando si è riposo. Pertanto più che attribuire la presenza di alcuni disturbi al caldo eccessivo o all’età che avanza conviene monitorare valori e funzionalità della tiroide.

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