Il 2024 potrebbe rivelarsi un anno ricco di sfide per il settore immobiliare. Abbiamo individuato alcune delle problematiche chiave che questo potrebbe ritrovarsi ad affrontare. Te le spieghiamo in poche e semplici parole.
Il settore immobiliare è di vitale importanza per l’economia di un Paese. L’anno che verrà presenterà numerose sfide per quello italiano, che si ritroverà a doverci fare i conti. I risvolti potrebbero rivelarsi positivi o meno. Tutto dipenderà da come queste problematiche saranno affrontate.
3 sfide per il settore immobiliare che l’Italia affronterà nel 2024: la situazione dei tassi dei mutui
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Nel 2023 la BCE ha effettuato ben dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse culminati a settembre di quest’anno e confermati ad ottobre. A causa di questa situazione, nell’ultimo trimestre di quest’anno la maggior parte dei mutui richiesti è stata a tasso fisso. Cosa succederà nel 2024? Per gli analisti sembra molto probabile che i tassi di interesse siano destinati a rimanere fermi piuttosto che a scendere.
Quella legata ai tassi dei mutui, tuttavia, è una situazione che contribuirà ad alimentare le incertezze dovute al mercato immobiliare.
Gli scompensi dovuti al Superbonus
Il Superbonus ha creato tanti scompensi finanziari per le casse dello Stato, mettendo in discussione il meccanismo dell’incentivazione fiscale. Le conseguenze di questa situazione sul mercato immobiliare potrebbero essere di grande portata.
La Direttiva Green
I problemi climatici sono molto sentiti e hanno spinto il Parlamento europeo ad emanare, tra gli altri provvedimenti, la cosiddetta Direttiva Green, che imporrebbe l’innalzamento alla classe energetica D di tutti gli edifici.
Questo cambiamento sarebbe da effettuare in un massimo di 10 anni. Come è facilmente possibile immaginare, per l’Italia rispettare gli obblighi imposti da questa direttiva sarebbe molto difficile e potrebbe creare non pochi problemi, in quanto le operazioni di rinnovamento richiedono dei costi attualmente non sostenibili. A questo si aggiungerebbe anche l’obbligo di rispettare la direttiva ”zero emissioni” entro il 2028. Ecco, quindi, l’ultima delle 3 sfide per il settore immobiliare.
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