Quella di venerdì 3 novembre è stata la chiusura settimanale più bassa dalla settimana del 21 agosto con le quotazioni che hanno perso oltre il 5%. I prezzi del petrolio sono scesi di oltre il 2% venerdì, grazie all’allentamento delle preoccupazioni sull’offerta causate dalle tensioni in Medio Oriente, mentre i dati sull’occupazione hanno aumentato le aspettative che la Federal Reserve statunitense possa aver finito di aumentare i tassi di interesse nella più grande economia consumatrice di petrolio. Tuttavia, i ribassisti non devono ancora cantare vittoria. Basterebbe un aumento delle tensioni in Medio Oriente per far partire nuovamente al rialzo i prezzi del petrolio. In questo articolo andiamo a discutere quelli che potrebbero essere i 3 possibili scenari ribassisti per il petrolio.
3 possibili scenari ribassisti per il petrolio secondo le indicazioni dell’analisi grafica
Indice dei contenuti
Il petrolio ha chiuso la seduta del 3 novembre a quota 80,51 $, in ribasso del 2,36% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un ribasso del 5,88% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
Allo stato attuale la tendenza in corso sul petrolio è ribassista e punta al livello di inversione in area 76,32 $. Da notare che questo livello già in passato aveva frenato la discesa delle quotazioni, per cui quanto accadrà in sua prossimità potrebbe avere una rilevanza molto importante. La sua mancata tenuta, infatti, potrebbe aprire le porte a una discesa verso il successivo livello di inversione in area 62,8 $. Anche questo livello in passato ha frenato la discesa del prezzo del petrolio, per cui potrebbe rappresentare un ulteriore appiglio per i rialzisti nel caso di una continuazione della discesa quotazioni. La mancata tenuta di questo livello potrebbe aprire le porte a una discesa verso il livello dove la probabilità di inversione rialzista è massima, area 49,26 $.
Ovviamente la tenuta di uno di questi livelli potrebbe favorire una ripartenza al rialzo.
Time frame settimanale
Dopo il ribasso settimanale di inizio ottobre così importante come non si vedeva da marzo 2023, la settimana appena conclusasi è stata la prima di rottura dopo tre consecutive di inside. Inoltre, ha segnato una chiusura settimanale inferiore a 80,48 $ che potrebbe favorire un’accelerazione ribassista secondo lo scenario mostrato in figura dalla linea tratteggiata.
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