3 piante velenose che le persone non sanno di avere in giardino e che se mangiate potrebbero portare gravi danni alla salute 

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Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese che ci permette di conoscere contesti naturalistici splendidi e ricchi di meravigliose sorprese. Da nord a sud, dai litorali alle montagne, dalla macchia mediterranea ai boschi di conifere. Inoltre abbiamo il privilegio di godere di una varietà climatica e botanica davvero straordinaria.

Purtroppo, esiste anche un lato negativo in questo panorama idilliaco. Alcune tra le specie botaniche che popolano i nostri parchi e giardini sono assolutamente tossiche. E sono in particolare 3 piante velenose che le persone non sanno di aver in giardino, a celare in sé un potenziale devastante per l’organismo. Quel che è peggio, è che si tratta di piante naturalizzate, che crescono copiose e spontanee rappresentando una minaccia per bambini e animali.

Le intossicazioni dovute all’ingestione

Le cronache a volte hanno riportato casi di famiglie finite in pronto soccorso, in preda ad una intossicazione. Si tratta di persone comuni, con l’unica colpa di aver scambiato una di queste piante per spinaci, o cicoria, che hanno poi fiduciosamente ripassato in padella.

A fronte di una certa facilità nella coltivazione domestica, mediante l’uso di tecnologie avanzate ma assolutamente low budget, meglio evitare la raccolta di erbacee spontanee. Specie quando non si è esattamente degli esperti.

Le intossicazioni dovute all’ingestione di alimenti contaminati o contenenti tossine naturali possono essere molto pericolose. Va ricordato che non sempre naturale è sinonimo di salutare.

Il consiglio è quello di astenersi dal consumare vegetali ignoti che, assomigliando a tipologie tipicamente alimentari, possono trarre in inganno.

3 piante velenose che le persone non sanno di avere in giardino e che se mangiate potrebbero portare gravi danni alla salute

La pianta più velenosa e diffusa nei giardini italiani, specialmente al centro-sud, è l’oleandro. Non bisogna lasciarsi ingannare dalla sua magnifica fioritura. Si tratta di una delle piante più tossiche al mondo, sia per l’uomo che per ogni specie animale. I glicosidi cardioattivi in esso contenuti possono causare pesanti danni a carico del cuore. Una sola foglia di oleandro, ingerita per gioco, potrebbe causare l’avvelenamento di un bambino. È da evitare assolutamente il contatto con le mucose dopo averlo toccato. Narra la leggenda che i suoi rami soffritti causarono la morte dei soldati di Napoleone, che li avevano infaustamente usati come girarrosti per cucinare la carne.

Nelle zone montane o submontane cresce l’atropa belladonna. Il suo nome deriva dalla mitologia greca e richiama quello di una delle tre Parche, precisamente colei che avrebbe il compito di recidere il filo della vita. È fondamentale non scambiare le sue bacche nere per mirtilli, perché questa solanacea, della stessa famiglia di patate e melanzane, è velenosissima.

La peggiore tra le 3 piante velenose che le persone non sanno di avere in giardino

Bastano infatti quattro dei suoi piccoli frutti per passare dagli effetti allucinogeni, comunque spiacevoli, a tachicardia, tremori e insufficienze polmonari.

Nei nostri giardini cresce anche la cicuta, pianta leggendaria, passata alla storia per aver dato la morte al filosofo Socrate.

L’infuso che il grande pensatore ellenico fu condannato a bere conteneva quindi almeno cinque diversi alcaloidi, tra cui una neurotossina dannosa per le sinapsi. È verosimile credere che Socrate sia morto in seguito a un arresto respiratorio. Quello che rende la cicuta particolarmente insidiosa è la sua somiglianza con il prezzemolo.

È possibile però distinguere facilmente le due piante, sia per i fiorellini bianchi che produce, sia per l’odore nauseabondo che la cicuta emana.

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