3 piante selvatiche commestibili da raccogliere durante le passeggiate primaverili all’aria aperta, un’attività che fa bene a corpo e spirito

malva

La primavera è il periodo più bello dell’anno. Dopo l’inverno, fatto pressoché di attività casalinghe, la primavera è il momento in cui l’essere umano ristabilisce l’indispensabile contatto con la natura. Si possono tornare a fare lunghe passeggiate all’aria aperta e tutte quelle attività che si sospendono durante la stagione più fredda e piovosa. Come andare in bici, fare trekking o andare al lago. Per i più temerari, con la primavera arrivano persino i primi bagni al mare.

E perché no, anche raccogliere delle erbe spontanee buone da mangiare. Con questo articolo, verranno indicate 3 piante selvatiche commestibili da raccogliere durante le passeggiate primaverili all’aria aperta. Questa attività non farà bene solo al corpo, ma anche allo spirito.

La malva selvatica

Una pianta commestibile facile da trovare in aperta campagna, durante il periodo primaverile e autunnale è la malva selvatica. Le foglie si consumano cotte, mentre i fiori e le foglie più giovani, possono essere consumate anche da crude. I fiorellini della malva, peraltro, hanno un aspetto delizioso. Usare questi fiori edibili a crudo su di un piatto, darà un gradevolissimo tocco estetico. Perché anche a tavola, l’occhio vuole la sua parte.

Il finocchio selvatico

Tra le 3 piante selvatiche commestibili troviamo anche il finocchio selvatico. È una pianta estremamente aromatica. Tanto che con i semi si fa anche un liquore.

Si può mangiare sia cotto che crudo. Crudo è perfetto per le insalate o in pinzimonio. Cotto, è molto adatto alle minestre o per alcune ricette regionali (la pasta con le sarde).

L’ortica

Ecco l’ultima delle 3 piante selvatiche commestibili da raccogliere durante le passeggiate primaverili all’aria aperta. Gli adulti insegnano ai bambini a stare lontani dalle ortiche. Crude, infatti, pungono e irritano la pelle. Ma cotte sono tutt’altra storia. Non pungono più se vengono cucinate. Hanno un ottimo sapore che ricorda quello degli spinaci. Contengono vitamina C e ferro. Lessati si possono usare come più si preferisce. L’ultima frontiera in cucina è quella di farne un ripieno per la pasta.

È importante ricordare che non bisogna raccogliere piante senza averne una conoscenza approfondita, per evitare di incappare in errori. L’ideale è farsi guidare da una persona esperta che sappia riconoscere perfettamente le piante selvatiche commestibili. Buona passeggiata!

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