3 nuovi modi per mantenere cervello attivo e in salute contro demenza e Alzheimer

cervello

Attualmente la vita media è più lunga rispetto ai decenni precedenti anche grazie ad una riduzione della mortalità nelle varie fasce d’età. L’innalzamento della durata media del viaggio esistenziale dipende anche dalla drastica diminuzione della mortalità infantile. A ciò si aggiungano gli straordinari progressi della scienza medica che garantiscono maggiore longevità soprattutto grazie a specifiche terapie farmacologiche.

Quel che conta maggiormente, oltre all’allungamento in termini temporali, è la qualità della vita durante la terza e la quarta età. Al di là di qualche patologie più o meno grave che subentra con l’invecchiamento, preoccupa maggiormente l’eventualità di perdere la memoria e le funzionalità cognitive.

Pur tuttavia esistono almeno 3 nuovi modi per mantenere cervello attivo e in salute contro demenza e Alzheimer. Così come “Prima ancora dei 60 anni serve questo per non perdere la memoria e l’udito” perché anche la sordità risulta invalidante. Purtroppo non è possibile evitare del tutto il declino neuronale perché l’invecchiamento delle facoltà intellettive rientra nell’ordine naturale del processo vitale. Tuttavia ciascuno di noi ha l’opportunità di rallentare tale involuzione mettendo in campo strategie vincenti che vanno dall’alimentazione ad altre abitudini quotidiane.

3 nuovi modi per mantenere cervello attivo e in salute contro demenza e Alzheimer

Si potrebbe già iniziare a tavola perché bastano anche solo “3 cucchiaini a pranzo per migliorare memoria e mente dopo i 40 anni”. La prima strategia per proteggere le cellule cerebrali consiste proprio nell’assumere con regolarità gli omega-3. Pertanto è sufficiente consumare  tutti i giorni la frutta secca come noci, mandorle o nocciole e almeno 2 o 3 volte a settimana pesci grassi. Altro stratagemma prevede di mantenere anche durante gli anni della pensione una buona rete di relazioni amicali.

Corre più rischio di morte precoce chi si isola e vive in solitudine perché sviluppa infiammazioni e sindrome metabolica per cui non arriva molto sangue al cervello. Il terzo modo per evitare l’insorgenza di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson consiste nel prestare attenzione alla fauna batterica intestinale. Non vi sono evidenze scientifiche a supporto dell’ipotesi che vi sia un legame diretto fra batteri intestinali e il morbo di Alzheimer. Pur tuttavia ricordiamo che le alterazioni del microbiota intestinale dipendono da ritmi sonno-veglia sballati, da un eccesso di stress, dal sovrappeso e da un’alimentazione scorretta. E ben sappiamo quanto l’insieme di questi fattori abbia ricadute negative sulla salute del sistema cardiovascolare e quanto possano incidere i problemi di circolazione sanguigna.

Approfondimento

3 esercizi per allenare il cervello ogni giorno per 5 minuti

Consigliati per te