Il rendimento dei conti deposito è in aumento, ma ci sono dei punti deboli da considerare. Ecco 3 motivi per evitare di mettere i soldi sul conto deposito bancario ed investire diversamente.
Il conto deposito è uno strumento di risparmio che permette di depositare i propri soldi in una banca o in una società finanziaria e ricevere degli interessi in cambio. Si tratta di un prodotto sicuro, semplice e flessibile, che negli ultimi tempi ha visto aumentare i suoi rendimenti. Ma il conto deposito è davvero conveniente? Quali sono le sue principali debolezze in relazione a prodotti alternativi come titoli di Stato o Buoni fruttiferi postali?
I vantaggi del conto deposito
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Uno dei vantaggi del conto deposito è la semplicità. Il conto deposito non richiede particolari competenze finanziarie, né comporta costi di gestione o commissioni. Basta scegliere la durata da pochi mesi a diversi anni e versare il denaro. Inoltre, si può aprire e chiudere il conto in qualsiasi momento, senza penalità, anche dal web.
Inoltre, il conto deposito è flessibile perché permette di scegliere tra diverse opzioni, in base alle proprie esigenze e preferenze. Si può optare per un conto libero, senza vincoli di tempo, che consente di prelevare i soldi quando si vuole, ma offre rendimenti più bassi. Oppure si può scegliere un conto vincolato, che blocca il capitale per un periodo prestabilito, ma offre rendimenti più alti.
3 motivi per non investire in un conto deposito
Purtroppo il conto deposito ha anche degli aspetti penalizzanti per il risparmiatore che deposita i suoi soldi. Un limite del conto deposito è il vincolo del capitale. Per ottenere i rendimenti più elevati, infatti, bisogna immobilizzare i propri soldi per lunghi periodi, rinunciando alla liquidità.
In caso di vincolo, se si decide di svincolare il capitale prima della scadenza, si perdono gli interessi maturati o si subiscono delle penalità. Attenzione, questa è una opzione e si può sempre scegliere di investire senza vincoli, ma i rendimenti in questo caso si riducono.
Gli altri 2 limiti dell’investimento nel conto deposito
Il secondo limite è la mancanza di flusso cedolare. Il conto deposito non genera un reddito costante, ma solo una somma finale alla scadenza del vincolo, a differenza, per esempio, dei BTP. Questo può essere un problema per chi ha bisogno di integrare il proprio reddito con degli interessi regolari.
Il terzo dei 3 motivi per non puntare sul conto deposito è la tassazione elevata. Gli interessi derivanti dal conto deposito sono soggetti a una ritenuta fiscale del 26%. Invece gli interessi derivanti dai titoli di Stato e dai Buoni fruttiferi postali godono di una tassazione agevolata al 12,5%. Questa differenza incide notevolmente sul rendimento netto del conto deposito, riducendone la convenienza.