Per il brodo di carne potrebbero bastare delle piccole disattenzioni per mandare all’aria tutto il tempo trascorso in cucina. Ecco pertanto delle poche e semplici regole da seguire per deliziare tutti gli ospiti del giorno di Santo Stefano.
Dicembre per molti vuol dire accantonare il proprio regime alimentare e coccolare con pranzi e cene amici e familiari. Se per il 24 e 25 siamo pronti per le grandi abbuffate, il giorno successivo si è davvero esausti di stare dietro ai fornelli. Tuttavia, non si può di certo deludere la famiglia e non preparare anche per il giorno successivo al Natale qualcosa di gustoso.Il 26 dicembre è infatti ancora un giorno festivo in cui si celebra Santo Stefano, il primo Martire della cristianità. Per molte famiglie è consuetudine preparare il classico brodo di carne, per riscaldarsi dal freddo di dicembre e riprendersi dalle grandi abbuffate. Sicuramente è gustoso ed è molto più leggero delle altre pietanze consumate nei giorni precedenti. Tuttavia non è proprio un piatto ipocalorico se si pensa che per un brodo succulento occorrono diversi pezzi di carne non propriamente magri. Per un brodo gustoso infatti dovranno prediligersi tagli di carne che abbiano la giusta quantità di grasso e di muscolo. Inoltre si potranno aggiungere anche ossi e cartilagine che conferiscono al brodo un sapere ancora più delizioso.
3 modi per non rovinare a Santo Stefano il tanto atteso brodo
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Nonostante molti siano convinti che il brodo sia molto semplice da preparare, non sono pochi gli errori in cui si può cadere. Potrebbe bastare una semplice disattenzione per rovinare il nostro tradizionale brodo di Santo Stefano. Pertanto per non vanificare gli sforzi in cucina per soddisfare gli ospiti ecco 3 modi per non rovinare il desiderato e gustoso brodo della tradizione. Il primo fra tutti è la scelta dei pezzi di carne. Per il brodo non c’è nulla di meglio dei cosiddetti scarti, delle ossa e dei colli di pollo. Nonché carni di secondo taglio più grasse e saporite rispetto alle carni di primo taglio. Seconda regola da seguire per non rovinare il brodo è limitarsi con il sale ed evitare il dado.
Il consiglio è quello di mettere giusto un pizzico di sale all’inizio della cottura e di aggiungerlo verso la fine quando la consistenza del brodo è un po’ più densa. Infine, un’altra regola fondamentale è filtrare bene il brodo. Ritrovare residui di ossa non è proprio piacevole per i commensali. Pertanto a fine cottura filtriamo il brodo con un colino a maglie strette, più di una volta in modo che sia limpido e senza sorprese.
Dedichiamo il tempo giusto al nostro piatto
Per un brodo gustoso e succulento è importante anche e soprattutto il tempo di cottura, che non dovrà essere inferiore alle 3 o 4 ore.
Durante queste ore dovremo ricordarci di sgrassare il brodo con una schiumarola. In tal modo elimineremo già durante la cottura il grasso che sale in superficie e parte delle impurità in modo da renderlo più leggero.