Il periodo più difficile per le nostre piante corrisponde quasi sempre all’unico in cui non ci possiamo prendere cura di loro. Picchi di calore e sole dalla mattina alla sera possono essere massacranti senza una buona dose d’acqua. Come risolvere?
Di certo la precisione assoluta può esistere solo grazie agli annaffiatori automatici oppure a parenti o amici che ci facciano la cortesia di annaffiare le nostre amate piante quando non siamo presenti: una vera fortuna avere uno dei due metodi a disposizione. Anche perché l’idea di vedere seccate le piante dopo mesi o anni di sforzi costanti per farle crescere non ci piace per nulla.
Certo questi due sistemi possono essere indisponibili. Il sistema di irrigazione può costare varie decine di euro, e poi forse potremmo semplicemente decidere all’ultimo di partire per qualche giorno, non avendo così il tempo materiale per poter ordinare su internet il prezzo o per acquistarlo al vivaio oppure all’ipermercato. Così ecco 3 metodi per innaffiare le piante d’estate quando siamo in vacanza e non ce ne possiamo occupare
Dal tappo di plastica al dosatore di argilla
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Se possiamo sorvolare sulla precisione di dosaggio per qualche giorno, il rimedio più semplice e diffuso consiste nell’impiegare una bottiglia di plastica piena d’acqua e posto al contrario all’interno del vaso. Basta effettuare qualche piccolo buco all’interno della plastica del tappo per fare in modo che l’acqua defluisca lentamente, nella speranza che non insorgano blocchi causati dalla terra, o irregolarità per l’eccessivo ed improvviso svuotamento dato dalla pressione dell’acqua. Per ridurre questi rischi in commercio esistono anche delle soluzioni di acqua cosiddetta complessata: le sostanze nutritive sono presentate sotto forma di gel all’interno di piccoli contenitori che svuotano gradualmente il proprio contenuto. Peccato però che siano soluzioni usa e getta, e che normalmente siano calibrate per la durata di pochi giorni.
Se non ce la sentiamo di spendere quanto necessario per provvedere all’installazione di un irrigatore automatico, ricordiamo che in commercio esistono anche dei beccucci che fungono da dosatori per cifre modiche. Il funzionamento è pressoché analogo rispetto a quello dei tappi forati, ma è certamente più preciso. Per periodi più lunghi l’idea potrebbe essere il cosiddetto metodo Blumat, che consiste in veri e propri dosatori in terracotta che possono durare anche per due settimane. Il problema semmai consiste nel costo, visto che ogni pianta avrebbe bisogno del proprio dosatore in argilla. Potrebbe dunque essere da scartare se le piante di cui vogliamo prenderci cura dovessero essere tante.
3 metodi per innaffiare le piante d’estate quando siamo in vacanza e non ce ne possiamo occupare
Se vogliamo cercare una soluzione adatta ad una pluralità di piante e che possa mantenersi economica, possiamo immaginare un sistema di corde in cotone che colleghino le nostre piante ad un contenitore pieno d’acqua. Il cotone, imbevuto, è in grado così di fornire una fonte d’idratazione costante, seppur molto contenuta, alle nostre piante. Il sistema può essere molto efficace, e realizzato per prezzi irrisori. A patto che siamo in grado di prevederne l’efficace funzionamento. L’ideale è provarlo per un tempo equivalente a quello di partenza. La soluzione è astrattamente replicabile per tutta casa, e praticabile a prezzi irrisori.
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