L’Istituto di Previdenza sociale versa ogni mese degli assegni per sostenere a livello finanziario i contribuenti che presentano limitazioni psicofisiche. Si tratta di prestazioni economiche che servono ad offrire sussidi a sostegno dei disagi e delle difficoltà relative ad uno stato di infermità. Per ottenere tali sussidi è necessario inoltrare un’apposita richiesta all’Ente.
Conviene informarsi adeguatamente perché anche ai lavoratori senza Legge 104 spettano 500 euro per 12 mesi con questi problemi di salute. Gli aiuti economici sono finalizzati a coprire le diverse voci di spesa che le persone affette da alcuni disturbi devono sostenere. Spesso infatti si impone la necessità di ricorrere a badanti e addetti alla cura perché non si è più capaci di svolgere alcune azioni e quotidiane. Ed è in tale contesto di bisogno che si rivelano indispensabili le agevolazioni e le tutele che il Governo assicura ai contribuenti non pienamente autonomi. A conferma di quanto detto ricordiamo che anche chi non ha la Legge 104 può richiedere 30 giorni di permessi retribuiti senza visita fiscale.
Si consideri inoltre che non in tutti i nuclei familiari vi sono parenti che possono prestare aiuto e assistenza ad un portatore di handicap. E anche quando le figure parentali sono disponibili alla cura spesso hanno impegni lavorativi da onorare. In soccorso dei bisogni di cura interviene dunque l’Ente previdenziale con misure assistenziali ed economiche. Vi sono ad esempio 3 malattie che danno subito diritto all’assegno d’invalidità INPS senza limiti d’età per uno o più trienni. Inoltre è utile ricordare che con queste patologie la Legge 104 si ottiene con semplice certificato medico senza visita della Commissione INPS.
3 malattie che danno subito diritto all’assegno d’invalidità INPS senza limiti d’età per uno o più trienni
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Il lavoratore che presenta infermità o limitazioni della propria capacità lavorativa può inoltrare richiesta per ottenere l’assegno ordinario d’invalidità. Per assicurarsi tale beneficio deve essere in possesso di almeno 260 contributi settimanali e la riduzione a meno di un terzo delle abilità lavorative. Nelle Linee guida per l’accertamento degli stati invalidanti l’INPS ha stilato un elenco dettagliato delle patologie che conferiscono diritto alla prestazione economica.
Fra di esse vi sono patologie molto diffuse, ma non sempre chi ne soffre è consapevole delle agevolazioni di cui potrebbe beneficiare. Chi è affetto da gravi forme di asma per esempio potrebbe ottenere il riconoscimento dell’invalidità. In caso di broncopneumopatia asmatiche gravi la Commissione legale INPS attribuisce una percentuale di invalidità pari all’80%.
Identico l’attribuzione di gravità e quindi di invalidità ai soggetti che presentano malattie infiammatori croniche intestinali. Le infiammazioni dell’apparato digerente potrebbero infatti degenerare e provocare stenosi, artriti e colangite sclerosante. Al di là di queste 2 patologie vi sono alcune tipologie di diabete che prevedono l’erogazione immediata degli assegni d’invalidità per la durate di 3 anni. In particolare ci riferiamo al diabete mellito di grado moderato che spesso determina complicanze più o meno invalidanti. Pertanto i medici legali INPS riconoscono l’80% d’invalidità ai pazienti diabetici con complicanze renali, oculari, neurologiche e circolatorie periferiche. Alla fine dei 3 anni l’Ente previdenziale conferma il diritto all’assegno solo se permane lo stato di bisogno e di assistenza.