3 lezioni sul denaro, secondo “La psicologia dei soldi” di Morgan Housel

3 lezioni sul denaro-Foto da pixabay.com

Lo scrittore, socio del Collaborative Fund, in precedenza editorialista per The Wall Street Journal e The Motley Fool, grazie alle sue “lezioni senza tempo sulla ricchezza, l’avidità e la felicità”, ci ha lasciato diverse riflessioni su come cambiare il comportamento verso noi stessi e i soldi.

Secondo Morgan Housel, il successo finanziario non è una questione di intelligenza, ma di comportamento, ovvero di abitudini. È infatti possibile che una persona che possa vantare una sfilza di titoli accademici se la passi ben peggio, finanziariamente, di chi si è dato alla semplice pratica del guadagno. Bisogna prendere atto che il comportamento umano è una variabile determinante per i risultati finanziari, sia che riguardino l’economia di un Paese, sia che si parli della nostra ristretta gestione domestica.

Ecco dunque 3 lezioni sul denaro, tra quelle che ci ha regalato Morgan Housel. Nel suo libro, intitolato “La psicologia dei soldi”, l’autore esordisce dichiarando che “Nessuno è pazzo”. Nessuno pare abbia un’idea realistica di ciò che accade nel mondo attorno al denaro. Il modo in cui si crede che funzioni il Mondo, è però influenzato dalle nostre esperienze personali. In pratica, chi è cresciuto in un Paese povero o con una forte inflazione, avrà un pessimo rapporto con il risparmio. Pertanto, tenderà a spendere tutto ciò che guadagna, come se dovesse sbrigarsi a farlo.

3 lezioni sul denaro, secondo “La psicologia dei soldi”

Non è facile, per un occidentale, comprendere popolazioni che vivono ogni giorno la fame e la povertà più estrema e irrimediabile. Si possono esaminare numeri e statistiche, ma manca l’esperienza personale. Ogni decisione che le persone prendono in merito ai propri soldi è una somma tra le informazioni generali che ricevono in quel momento e la loro idea del funzionamento del Mondo. In tal senso, l’autore che tutti noi facciamo cose folli con i nostri soldi, ma nessuno è pazzo. È normale che le nostre operazioni finanziarie abbiano senso solo per noi, in un dato momento.

Fortuna e rischio

Ogni imprenditore affermato, nel descrivere la propria scalata al successo, certamente farebbe riferimento all’enorme impegno e ai grossi sacrifici. Sebbene tutto ciò sia fuori discussione, alla base della riuscita finanziaria, ci sono delle variabili che sono totalmente fuori controllo. Queste forse incalcolabili e invisibili, sono proprio la fortuna e il rischio.

Come il vento improvviso di un uragano, queste variabili sapranno travalicare tutto il lavoro e l’impegno che un individuo può investire in ciò che fa. Dunque, lo sforzo non è l’unico ingrediente per il successo. Non siamo in grado di misurare veramente i rischi che si assumono i grandi investitori, così come i debiti che ha contratto mentre scommetteva sul suo futuro. Non tutto il successo è dato dal duro lavoro. Non tuti i fallimenti sono da attribuire a pigrizia. Non bisogna guardare ai risultati estremi di altri: più sono eccezionali, meno sono applicabili.

Mai abbastanza: quando i ricchi fanno cose folli

Quanto ricco vuoi diventare? Quanto è abbastanza per te? Le persone posso avere tutto: ricchezza, proprietà immobiliari di valore elevato, potere, ma posso anche rischiare di buttare via tutta questa fortuna, perché vogliono di più. Non si tratta solo, infatti, di diventare ricchi, ma di restare ricchi. L’autore sostiene che c’è solo un modo per mantenere intatte le proprie sostanze, una volta accumulate. Si tratta del connubio denominato frugalità e paranoia. In pratica, il denaro, va trattato con umiltà e rispetto.

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