3 guai per i proprietari di case con la riforma catastale e i possibili rincari

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I proprietari di casa sono ovviamente contrari alla riforma del catasto immobiliare, che sembra inevitabile. Infatti la riforma porterà ad un generale aumento delle rendite catastali e quindi ad un aumento della tassa sulla casa, l’IMU. Problema che apparentemente riguarderebbe solo i possessori di seconde case, considerato che in Italia l’IMU non viene pagata da chi è proprietario di un solo immobile residenziale. In realtà gli effetti della riforma avranno un impatto su tutti i proprietari di case e non solo su quelli che hanno più appartamenti. Vediamo come.

3 guai per i proprietari di case con la riforma catastale e i possibili rincari

Partiamo dall’ipotesi di riforma catastale che tuttavia è condivisa da molti esperti. Le nuove rendite catastali non si baseranno più sul numero dei vani. Gli esperti sono concordi che la riforma andrà verso la direzione dell’utilizzo del parametro dei metri quadri. Le rendite catastali sarebbero riviste e i valori di mercato aggiornati, quindi probabilmente nella maggior parte dei casi aumenteranno. Inoltre gli esperti prevedono una semplificazione delle categorie catastali in immobili ordinari o speciali.

Il primo impatto sarà evidentemente sull’IMU e per alcuni potrebbe essere drammatico. Ci sono studi che indicano che in alcuni casi l’IMU potrebbe anche più che raddoppiare. Ma se l’IMU è una tassa sulla seconda casa, la TARI viene applicata su tutti gli immobili. Anche questa potrebbe salire col nuovo sistema di calcolo dal numero di vani ai metri quadri. Sarebbero sfavorite tutte quelle case che hanno un numero di vani limitato ma stanze molto grandi. In genere sono gli appartamenti che hanno più di 50 anni.

Il terzo più pesante effetto della riforma catastale

Ma l’impatto della riforma catastale così ipotizzata, avrebbe anche un terzo effetto. In pratica il terzo dei 3 guai per i proprietari di case con la riforma catastale e i possibili rincari. Infatti la revisione delle rendite catastali avrebbe effetto sul calcolo dell’ISEE. La rendita catastale viene utilizzata per il calcolo di questo indicatore di reddito (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). La UIL della Liguria ha provato a fare una simulazione per capire come potrebbe crescere l’ISEE con la nuova riforma.

Ai fini del calcolo ISEE una rendita catastale di una prima casa potrebbe aumentare mediamente di 75mila euro. Ovviamente questi valori cambiano a seconda della posizione dell’immobile. L’incremento a Roma potrebbe raggiungere punte di 213mila euro, a Milano di 142mila euro. Gli aumenti potrebbero essere più contenuti in città più piccole come Trento. Qui la Uil ha calcolato aumenti che potrebbero raggiungere i 99mila euro e a Palermo i 76mila euro.

A questo punto qualcuno potrebbe essere anche scoraggiato e magari potrebbe decidere di vendere la seconda casa prima che la riforma scatti. Allora attenzione a questi errori da non commettere assolutamente quando si vendono queste case.

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