3 grotte da visitare in un giorno in Ciociaria alla scoperta della voragine carsica più grande d’Europa e delle tipiche fettuccine alla papalina

Pozzo d'Antullo

Tutto in una Provincia, quella di Frosinone, in una zona caratterizzata dal fenomeno del carsismo. L’acqua, cioè, sotterranea e/o superficiale, si mangia le rocce calcaree creando “buchi” più o meno grandi, inghiottitoi, grotte e così via.

In questa porzione di territorio che si trova in Ciociaria, in migliaia di anni, la Terra si è data molto da fare, producendo cavità sotterranee maestose. Come una vera artista ha lavorato, levigato, spianato con effetti stupefacenti, che in alcuni casi anche i non esperti possono ammirare.

Itinerari tra rocce curiose e terrificanti, ma sempre incantevoli

Fra le 3 grotte da visitare in un giorno, la prima può essere quella di Pastena, nel Parco naturale regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. È uno dei più grandi complessi speleologici di tutta Italia, percorribile nel suo totale tracciato (una parte solo dagli speleologi), dall’inghiottitoio alla risorgenza.

Nel suo cammino incontriamo sale enormi, decorate da suggestivi insiemi di stalattiti, stalagmiti, colonne dalle forme bizzarre. Non mancano giochi d’acqua specialissimi, come succede nella Sala Blu. Qui, una cascata di circa 10 metri (che cambia il getto, però, con le precipitazioni) finisce la sua corsa in un laghetto profondo 5 metri, in un caleidoscopio di colori fantastici.

Il secondo incontro sotterraneo è con la Grotta di Collepardo, nella parte sud dei Monti Ernici. Deve la sua fama a una nutrita presenza di rocce le cui sagome ricordano uomini e animali. Tra le sue sale, una è larga oltre 90 metri, e c’è quella della Foresta Pietrificata, dove stalattiti e stalagmiti sono unite come tanti alberi.

3 grotte da visitare in un giorno in Ciociaria alla scoperta della voragine carsica più grande d’Europa e delle tipiche fettuccine alla papalina

Lasciando Collepardo, a circa 1 chilometri di distanza, troviamo la terza meraviglia, cioè il Pozzo d’Antullo, enorme voragine carsica, la più grande d’Europa. Profonda 60 metri e larga 300, mostra una generosa vegetazione sul fondo, con alberi alti anche 20 metri.

La sua formazione è dovuta allo sprofondamento di una grotta che ha lasciato incredibili pareti a strapiombo. Conserva pure un’altra particolarità, stalattiti curve, modellate così dal vento che soffia nei cunicoli sotterranei.

Non possiamo però andar via da queste zone senza aver assaggiato almeno uno dei piatti tipici, come le fettuccine alla papalina. Un piatto che si trova un po’ ovunque nel Lazio, ma la leggenda narra che fu Papa Pio XII a scegliere proprio le fettuccine all’uovo ciociare. Si narra che il pontefice cercasse un sugo romano ma più delicato della carbonara. Così, il guanciale è stato sostituito dal prosciutto e il pecorino dal Parmigiano, il tutto amalgamato in un soffritto di cipolla. Sembra che il Papa abbia gradito e così, lo facciamo anche noi.

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