Se chiediamo oggi ai bambini cosa vorrebbero fare da grandi, il mestiere dell’archeologo probabilmente non comparirà mai. C’era una volta invece un’intera generazione, travolta dalla passione dell’archeologia, soprattutto italiana, che ambiva a esplorare il passato a 360°. E paradossalmente come spesso avviene nel nostro Paese, con due terzi del patrimonio archeologico mondiale, rischiamo di non avere o di non ospitare archeologi a sufficienza. Non è un mistero che molti dei nostri studiosi di arte antica se ne vadano all’estero, attratti dai progetti e dalle lusinghe di altri Paesi. Come non è un mistero che Inghilterra, Stati Uniti e Paesi anglosassoni investano davvero forte sui nostri bravissimi archeologi. Ma, per non farci mancare nulla, andiamo a vedere 3 fantastiche scoperte archeologiche che hanno caratterizzato quest’anno che se ne sta andando. Passate magari in sordina a causa della crisi sanitaria prima ed economica poi.
Medaglia di bronzo nella bellissima Irlanda
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Sul terzo gradino del podio per importanza internazionale, ecco spuntare questo monumento archeologico nella bellissima Irlanda. Terra di maghi e fate, draghi e cavalieri, ma anche di importanti ritrovamenti nell’archeologia cimiteriale. Qui, dove anche i cimiteri hanno un fascino incredibile, ecco che la scoperta di un Dolmen, attira sempre l’attenzione di media e curiosi. Se poi, come in questo caso, spunta addirittura dal mare, come una piccola Atlantide il fascino è sicuramente irresistibile. Siamo nella piccola baia di Cork, dove in primavera e autunno i colori sono davvero straordinari.
È proprio qui negli ultimi mesi è comparso uno dei monumenti più caratteristici di questa cultura gaelica: il Dolmen. Archeologi internazionali ancora al lavoro, per capire esattamente l’epoca in cui sarebbe stato costruito e i motivi per i quali sarebbe stato realizzato. Allo stato attuale basta la sua posizione per rendere questo semplicissimo monumento fatto di pietre un vero e proprio mistero. L’occasione sarebbe propizia allora per andare alla scoperta di uno scrittore pluripremiato in materia di Britannia.
3 fantastiche scoperte archeologiche vero e proprio oro per gli appassionati
Non poteva ovviamente mancare la nostra Italia parlando di archeologia e ovviamente di storia romana. Non siamo però nella capitale, ma nella bellissima e ospitale Romagna, terra molto importante strategicamente e geograficamente ai tempi dell’Impero. È proprio qui, in un corridoio ancora oggi molto importante tra la Toscana e la Romagna, è emersa una parte di strada che collegava Arezzo con Rimini. E, come spesso accade, vicino al tracciato stradale ecco spuntare delle sepolture. La scoperta nasce come spesso accade durante i lavori di una nuova lottizzazione, o di manutenzione stradale, con l’ennesima splendida occasione di tornare indietro nel tempo.
Una villa romana tra i vigneti della Valpolicella
Ci spostiamo ora in un’altra zona che durante l’Impero Romano ha conosciuto uno splendore come pochi: la provincia di Verona. La città scaligera ospita ancora oggi tantissimi monumenti, tra cui spicca la famosissima Arena, sede di concerti e stagioni liriche. In tutta la sua provincia, ogni volta che si procede a un’opera di scavo, il rischio è quello di ritrovare reperti romani. Come accade in questo sito della Valpolicella, alle porte di Verona, zona famosa per i suoi vigneti, in cui è venuta alla luce un’incredibile villa romana.
Lavori qui che si sono protratti per anni, e che recentemente hanno portato alla luce dei mosaici incredibilmente affascinanti. Figure femminili, animali e forme geometriche sembrano avvolgere il visitatore in una aurea misteriosa e affascinante. Come purtroppo accade in Italia, mancherebbero i fondi per andare avanti con gli scavi, in precedenza sovvenzionati anche dai privati. L’occasione per visitare questa villa potrebbe essere quella di una gita in questa terra dove la storia si fonde prepotentemente con l’enogastronomia. E, se siamo alla ricerca di un’altra gita, non possiamo perdere un’altra meravigliosa meta, ricca di storia, arte e buon cibo.