Per evitare discussioni e controversie, è importante capire come funziona il contratto di locazione ad uso abitativo. Soprattutto è consigliabile sapere cosa evitare di fare, per non passare dalla parte del torto e cosa valutare per essere certi di firmare un accordo vantaggioso, dalla cauzione in poi.
Le controversie tra inquilino e proprietario dell’immobile, purtroppo, sono qualcosa di molto comune. Quando si stipula il contratto di locazione, è importante assicurarsi che le due parti siano in egual misura tutelate dalla legge, cosa che non sempre accade. Inoltre, bisogna essere in grado di valutare alcuni aspetti specifici, espressi nell’accordo, prima di incorrere in brutte sorprese. Ecco dunque 3 errori da evitare nel contratto d’affitto e cosa chiarire sin dal principio. Ad esempio, uno dei primi aspetti su cui focalizzare l’attenzione è la durata del contratto. Ad esempio, se hai già in mente di spostarti a breve, quindi miri ad un affitto di breve durata, guardati bene dal firmare un contratto tradizionale. Ovvero, quelli a canone libero della durata di 4 anni più altri 4 di rinnovo. E neanche un contratto a canone concordato, della durata di 3 anni più 2 di rinnovo. In tal caso, bisogna assicurarsi di firmare un contratto ad uso transitorio. Ricordati che nei contratti tradizionali il recesso anticipato è concesso solo per gravi e comprovati motivi.
3 errori da evitare nel contratto d’affitto che sono spesso causa di controversie
Indice dei contenuti
Una delle distrazioni che sovente creano problemi e discordie, è il fatto di scordarsi di dare preavviso. Anche in presenza di motivazioni gravi e comprovate, in presenza di un contratto di locazione ad uso abitativo tradizionale, bisogna sempre dare 6 mesi di preavviso. Questo è un obbligo che l’inquilino può aggirare solo trovando un accordo bonario con il locatore. In caso contrario, anche lasciando immediatamente libero l’immobile, il conduttore è tenuto a versare 6 mensilità d’affitto.
Attenzione alle clausole riguardanti i danni arrecati all’immobile da parte dell’inquilino
Bisogna tenere presente che i danni presenti nell’immobile, nel momento in cui l’inquilino lascia le chiavi, sono addebitabili al locatore solo nella misura in cui questi dipendano da una sua negligenza nella custodia del bene di sua proprietà. Per quanto riguarda le spese di piccola manutenzione ordinaria, invece, sono a a carico del conduttore. Se questi non provvede ad effettuare le piccole opere di manutenzione, necessarie alla buona conservazione dell’immobile e generando danni sul breve o lungo termine, dovrà in seguito provvedere a proprie spese. Ad esempio, accollandosi successive riparazioni.
La cauzione produce interessi
Nella maggioranza dei casi, alla fine del rapporto, il locatore restituisce per intero la cauzione inizialmente versata dal conduttore. Contrariamente a quanto possa sembrare, questo non sarebbe il comportamento corretto. Infatti, la cauzione produce sempre interessi legali, anche quando non specificati nel contratto. Bisogna dunque ricordarsi che è nel diritto del conduttore pretenderli.
Lettura consigliata