Inutile negare che ciò che più condiziona la nostra propensione a fatturare risiede principalmente nelle nostre abitudini. Mettiamo da parte il pessimismo e osserviamo da vicino le abitudini che distinguono un miliardario da coloro che sembrano bloccati in una situazione di indigenza perenne.
Molti si chiedono perché le persone ricche sembrano programmate per accumulare sempre più capitale, mentre i poveri sembrano condannati a questa condizione. I motivi sono certamente molteplici. Il luogo comune con cui verrebbe da rispondere riguarda il luogo di nascita. Le condizioni finanziare della famiglia di origine. Si da per scontato che, chi nasce in una famiglia abbiente, abbia le porte aperte ad un’istruzione migliore e dunque a impieghi importanti. Ma non è sempre vero. Ecco 3 errori che fanno le persone povere, ma che hanno decretato il crollo finanziario di molti individui nati ricchi. Non è raro infatti che i rampolli di famiglie più che benestanti non siano capaci di fare tesoro e custodire la loro fortunata condizione di partenza. Storie di persone che, con grande maestria, hanno saputo dilapidare il patrimonio di famiglia, riempiono un’ampia letteratura. Ecco in quali tranelli mentali ed abitudini sbagliate bisogna evitare di cascare.
3 errori che fanno le persone povere, ma che i ricchi non commetteranno mai
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Qual è la differenza tra la mentalità di una persona ricca e una persona povera? Essa risiede principalmente nello spirito con cui si partecipa al gioco del denaro. La prima regola, in tal senso, è quasi perentoria. Bisogna evitare di giocare sempre e solo in difesa. L’obiettivo di molte persone, purtroppo, non è quello di vincere, ma quello di non perdere. Vorrebbero evitare di avere debiti, oltre alla sicurezza di rientrare in affitti, tasse e bollette. Una volta raggiunta questa, si rassegnano. Ed è chiaro che un atteggiamento simile è assolutamente insufficiente ai fini del raggiungimento della ricchezza.
È essenziale dare un valore maggiore alla propria libertà personale
Chi è povero, di fatto, non vive la vita che vorrebbe, ma quella che gli viene imposta. Sacrificandosi, passando anni a svolgere mansioni ripetitive e poco gratificanti, sia sotto il profilo professionale che economico. Bisogna assumere per assodato che il denaro è sinonimo di libertà. Se si crede al vecchio paradigma per cui, guadagnare ingenti somme, rasenta l’immoralità (e si tratta per tanti di un meccanismo inconscio, dunque difficile da sradicare) si rimane poveri. È importante dunque investire i propri risparmi. I ricchi lavorano duramente in un primo momento, poi trovano il modo di far si che il proprio denaro si moltiplichi in modo automatico. Tra i vari tipi di investimento, sicuramente ognuno troverà quello adatto alle proprie corde e alle proprie tasche. La vera ricchezza, infatti, risiede nel poter recuperare tempo per sé stessi e mettere a frutto altre idee.
Chi è povero gestisce male i suoi soldi
Una volta compreso come aumentare il proprio capitale grazie al denaro investito, occorre assumere una gestione corretta. In che modo? Ad esempio, attenersi ai budget prestabiliti. Non comprare cose inutili. Non spendere immediatamente il proprio stipendio in divertimenti, ma decidere una cifra mensile che sia destinata al ludico. Il meccanismo mentale della persona povera, di base, la porta a dilapidare subito il magro compenso mensile e somiglia all’eccessivo stimolo verso il cibo di chi non ha mai la certezza del pasto. Si mangia tutto subito, come se fosse l’ultima occasione di farlo. Senza darsi delle regole precise e ragionate, accumulare capitale può rivelarsi una missione impossibile.
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