Il caro vita degli ultimi mesi sta mettendo a dura prova la tenuta dei budget familiari. I soldi finiscono prima del tempo e su più fronti si prova ad arginare le uscite. Tra i cittadini stanno avendo successo le app, gli applicativi che consentono di fare le compere (alimentari, abbigliamento, etc) a sconto.
Tuttavia, una voce di spesa spesso indigesta è quella legata alla tenuta del c/c. Urta sostenere dei costi per il parcheggio dei propri soldi, dimenticando che in fin dei conti la banca è un’impresa privata e non un ente di beneficenza.
Tra le varie possibili soluzioni, vediamo adesso 3 alternative al conto corrente per azzerare le spese e provare a rendere attivo il saldo finale.
Il libretto di risparmio postale
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Una prima, possibile soluzione potrebbe essere quella legata al libretto di risparmio postale. Il prodotto è emesso da CDP e gode della garanzia dello Stato, rispetto alla tutela fino a 100mila dei depositi bancari. Inoltre non prevede costi di apertura, gestione e chiusura finale, azzerando di fatto il capitolo uscite.
Sul lato dei guadagni, invece, l’offerta Supersmart sul solo libretto Smart consente di valorizzare i risparmi ivi vincolati. Quest’ultimo dura in genere lo spazio di alcuni mesi e permette al titolare di smobilizzare le somme anche prima della scadenza.
In definitiva lo strumento si comporta bene sia sul lato dei costi che dei potenziali guadagni.
Il conto deposito libero e vincolato
Una seconda strada potrebbe riguardare l’apertura di un conto deposito, dove far confluire la liquidità sul conto oltre certe soglie. Per ottimizzare i costi e la tenuta dei conti si potrebbe anche scegliere una banca con annesso conto deposito.
A seconda dei casi, la soluzione potrebbe lasciare invariati o non ridurre più di tanto i costi di gestione del conto. In compenso potrebbe migliorare il fronte delle entrate.
Al riguardo va detto che i maggiori guadagni sono riservati ai conti vincolati rispetto a quelli liberi. La scelta richiede quindi molta consapevolezza in merito alle effettive esigenze di breve e medio termine delle somme ivi destinate.
Ancora, spesso le offerte migliori sono riservate ai nuovi clienti e/o la nuova liquidità, per cui anche tale aspetto va opportunamente ponderato.
Vediamo l’ultima delle 3 alternative al conto corrente per azzerare le spese
Infine vediamo una terza, possibile soluzione che non passa necessariamente per la chiusura del conto attuale. In compenso richiede una minima propensione al rischio da parte del suo titolare.
Oggi è possibile sfruttare il rialzo dei rendimenti per parcheggiare i risparmi oltre le ordinarie esigenze anche sui BOT a breve durata. Questi titoli sono di norma emessi a 3, 6 e 12 mesi e molti di essi attualmente quotano sotto cento. A scadenza lo Stato rimborsa il valore nominale 100. Quindi, al netto delle commissioni all’intermediario è possibile parcheggiare a stretto giro i soldi e guadagnarci sopra.
La soluzione non è tuttavia percorribile quando i rendimenti sono nulli o, peggio ancora, negativi. I titoli, infatti, in quest’ultimo caso quotano sopra cento riservando di fatto una potenziale perdita in conto capitale.