Diventare ricchi senza faticare è il sogno di molti. Per la maggior parte delle persone, vivere con il solo stipendio non è semplice. Se si riesce a sopravvivere dignitosamente, più difficile diventa riuscire a concedersi qualche lusso o qualche sfizio. Molti cercano altri modi per avere entrate extra. Gli investimenti finanziari ed immobiliari possono essere molto fruttuosi, ma bisogna essere abili ed esperti. Molti altri tentano la fortuna al gioco. Ed altri ancora si dedicano al collezionismo, un hobby che, se ben coltivato, può fruttare guadagni interessanti. La numismatica è un ambito del collezionismo tra i più remunerativi.
Spesso si tende a pensare che le monete con più valore siano quelle molto antiche o quelle emesse in edizione limitata. In realtà, anche le monete attuali, che maneggiamo quotidianamente, come i pezzi da 1 e 2 euro, potrebbero avere un cospicuo valore. Magari le spendiamo per un caffè o per il giornale e, senza saperlo, abbiamo sperperato un patrimonio! Spesso, notevole valore lo possiedono anche le monete che riportano errori di conio. Nelle prossime righe ci occuperemo di un caso particolare.
25.000 euro a chi ha conservato questa moneta delle vecchie lire
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La moneta che stiamo per analizzare è un comunissimo pezzo da 50 Lire. La tradizionale 50 Lire “Vulcano” può avere un valore interessante. Tuttavia, ne esistono esemplari rari molto ambiti tra i collezionisti. La Zecca cominciò a produrre le 50 Lire negli anni Cinquanta. Tali monete rimasero in circolazione per oltre mezzo secolo. Prima dell’uscita ufficiale della moneta, nel 1954, la Zecca fece vari “prototipi”. Tra questi, molto interessante è la cosiddetta 50 Lire “Incudine Progetto”. Su questa moneta, anziché il dio Vulcano, è raffigurata un’incudine su un cippo.
Caratteristiche della 50 Lire “Incudine Progetto”
Costituita in Acmonital, questa 50 Lire ha un diametro di 24,8 millimetri. Pesa 6,25 g e il contorno è rigato. La facciata dritta assomiglia molto a quella delle moneta prova degli anni 1950 e 1953. Notiamo la raffigurazione del profilo destro di un volto femminile, adornato con un ramo di quercia. Non reperibile invece il cerchio di perline. Lungo il contorno si nota la scritta “REPVBBLICA ITALIANA”, separata da due rombi. In basso, compare la firma dell’autore: Romagnoli.
Sul rovescio c’è la raffigurazione di un’incudine e di un martello sopra ad un cippo. A sinistra, la lettera “L”, che indica le lire. A destra, la cifra “50”, che indica l’effettivo valore. In basso a destra, “1954” indica l’anno di conio. Infine, appena sopra il disegno, la lettera “R” fa riferimento alla Zecca di Roma. Come già accennato, questo pezzo di prova è assai raro. In ambito numismatico è infatti classificato come livello di rarità “R5”. Non ve n’è alcun esemplare neppure al Museo della Zecca. Proprio per questo motivo, andrebbero subito 25.000 euro a chi ha conservato questa moneta.
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