A stare alle parole della ministra De Micheli i 200 euro bonus mobilità in arrivo nella Fase-2 a maggio da qui in poi potrebbero essere ben presto realtà. Di cosa si tratta?
L’annuncio della Ministra
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Nel Question time di ieri la ministra delle infrastrutture ha affermato come sia allo studio una misura originale in tema di mobilità personale. Quale? Un buono mobilità pari a €200 validi per l’acquisto di biciclette (anche a pedalata assistita); veicoli a propulsione elettrica per la mobilità personale (è il caso di monopattini, segway e hoverboard). In sostanza, secondo quanto ha lasciato intendere la ministra, un sostegno economico che valga da incentivo ai servizi di mobilità condivisa a uso individuale. Il fine perseguito? Almeno triplice: 1) coniugare a 360° il concetto di distanziamento; 2) contribuire alla svolta green; 3) fornire un valido sostegno (indiretto) all’industria di settore.
A chi sarebbe rivolto
La ministra De Micheli ha lasciato intendere che il buono sarebbe riservato ai residenti delle città metropolitane e alle aree urbane con più di 60mila abitanti. Ovviamente questo almeno secondo le attuali intenzioni. La platea concreta sarà poi delineata anche in funzione delle coperture effettive che da qui all’adozione del bonus saranno effettivamente disponibili. Di certo è molto probabile il legislatore sarà molto attivo su tale idea. Perché? Con la Fase-2 sono attese 3 milioni di persone in movimento, specie nelle grandi città, che nelle ore di punta sono soliti prendere i mezzi pubblici. Filovie, tram, metro, etc, la cui disponibilità di posti crollerà drasticamente in virtù dell’applicazione delle misure di distanziamento sociale.
A chi potrebbe maggiormente interessare?
La previsione di 200 euro bonus mobilità in arrivo nella Fase-2 a maggio è di sicuro un’occasione ghiotta per almeno queste fasce di consumatori:
- studenti e giovanissimi in generale. In pratica tutte le fasce di utenti adolescenti o comunque under 25, che hanno conseguito o meno la patente di guida e desiderano alternare le due forme di trasporto. O che ancora non dispone di un’auto tutta sua e/o la condivide con quella dei genitori.
- Lavoratori e pendolari cittadini. Si pensi ad esempio alle migliaia di persone che si recano da casa all’ufficio o in azienda nelle medie-grandi città.
- Chi sposa la causa ambientale in tutte le sue forme: dal cibo, ai consumi e passando appunto per i trasporti.
- Per chi non si fida ancora dello scampato pericolo Covid-19 ed intende estendere la sua tutela a tutto raggio.